GESU’ NON SI VERGOGNA DI CHIAMARCI SUOI FRATELLI,E DI ANNUNZIARE CHE NOI SIAMO FIGLI SUOI.

GESU’ NON SI VERGOGNA DI CHIAMARCI SUOI FRATELLI,E DI ANNUNZIARE CHE NOI SIAMO FIGLI SUOI.Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati, provengono tutti da uno; per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli,dicendo:
«Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli;in mezzo all’assemblea canterò la tua lode»E di nuovo:«Io metterò la mia fiducia in lui».
E inoltre:«Ecco me e i figli che Dio mi ha dati».Ebrei 2:5 Difatti, non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale parliamo; 6 anzi, qualcuno in un passo della Scrittura ha reso questa testimonianza:
«Che cos’è l’uomo perché tu ti ricordi di lui
o il figlio dell’uomo perché tu ti curi di lui?
7 Tu lo hai fatto di poco inferiore agli angeli;
lo hai coronato di gloria e d’onore;
8 tu hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi
Avendogli sottoposto tutte le cose, Dio non ha lasciato nulla che non gli sia soggetto. Al presente però non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; 9 però vediamo colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesú, coronato di gloria e di onore a motivo della morte che ha sofferto, affinché, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti.
10 Infatti, per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l’autore della loro salvezza. 11 Sia colui che santifica sia quelli che sono santificati, provengono tutti da uno; per questo egli non si vergogna di chiamarli fratelli, 12 dicendo:
«Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli;
in mezzo all’assemblea canterò la tua lode»
13 E di nuovo:
«Io metterò la mia fiducia in lui».
E inoltre:
«Ecco me e i figli che Dio mi ha dati».
14 Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, 15 e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita. 16 Infatti, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo. 17 Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. 18 Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.

GESU’ NON SI VERGOGNA DI CHIAMARCI SUOI FRATELLI,E DI ANNUNZIARE CHE NOI SIAMO FIGLI SUOI.ultima modifica: 2018-09-20T15:58:31+02:00da losermanu
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