ECCO PERCHE’ LO SPIRITO SANTO CI GUIDA A NON FARCI NESSUN SIMBOLO.

pesce simbolo cristiano[3]IN QUESTI TEMPI, IN TANTE COMUNITA’ HANNO USO DI METTERE IL SIMBOLO DEL PESCE DAVANTI AI PULPITI.E ALCUNI LO METTONO IN POSIZIONE VERTICALE,COSI COME E’ NELLA FOTO,NON SAPENDO CHE QUESTO SIMBOLO E’ UN SIMBOLO PAGANO E PERSONIFICAVA LA “GRANDE MADRE” E L’UTERO. ERA DISEGNATO VERTICALE (GIRATO A SINISTRA DI 90°) E RAPPRESENTAVA LA VULVA DELLA GRANDE MADRE.(Certamente qualcuno si scandalizzera’ della parola vulva,anziche’ di scandalizzarsi che il paganesimo in varie forme ritorna nella CHIESA DI GESU’)Origine del Pesce “Cristiano”Sicuramente l’indossare o tenere questi simboli porta a qualche forma di venerazione e un ritorno..
28 gennaio 2010 alle ore 16:22
La maggior parte dei simboli che la gente porta ha una storia dietro (generalmente pagana) che fa una affermazione. Nei più famosi dei cosiddetti simboli “cristiani” abbiamo la croce e il pesce. Anche se forniscono identificazione possibilmente utile, tutti sono carnali (incluso la croce) ed essendo oggigiorno portati indiscriminatamente da tutti, è meglio evitarne l’uso. Inoltre tutti questi hanno una precedente storia di paganesimo. Cosa che noi Cristiani dobbiamo farne a meno, anche se qualcheduno dice che le loro origini pagane sono perse nella storia. Sicuramente l’indossare o tenere questi simboli porta a qualche forma di venerazione e un ritorno al paganesimo. Ma cosa dice Dio nella Sua Parola: Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». (Giovanni 4:24)

Ed ecco qualche bocconcino concernente l’antico simbolo del pesce:

Quando minacciati dai Romani, nei primi secoli dopo Cristo, i Cristiani marcavano posti di riunioni e tombe con il classico segno del pesce e anche per distinguere amici da nemici. Secondo una storia antica, quando un cristiano incontrava uno straniero per strada, il Cristiano tracciava un arco per terra e se lo straniero completava il disegno con un arco opposto, si identificava anche lui come Cristiano.

Greci, Romani e altri pagani usavano il simbolo del pesce prima dei Cristiani. Perciò il simbolo del pesce, piuttosto che quello della croce, attraeva poco sospetto, facendo del segno del pesce un perfetto simbolo segreto per i credenti perseguitati . Perciò, i primi Cristiani fecero uso pratico di questo segno per convenienza. Era simile all’uso di quello che ne facciamo oggi, appiccicandolo alle auto o su biglietti da visita per essere riconosciuti da stranieri, anche se non siamo, per il momento, sotto persecuzione.

Già dal primo secolo i Cristiani fecero un acrostico della parola per pesce in Greco “ichthys”: Iesous Christos Theou Yios Soter, (ICTYS) che tradotto è: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. La parola Greca Ichthus (Iota Chi Theta Upsilon Sigma), pronunciata ich-thoos, maiuscole : e minuscole: , è la parola usata nel Nuovo testamento per la parola “pesce”.

Il pesce aveva anche tanti toni teologici perché Gesù sfamò 5000 persone con due pesci e 5 pani (una cena replicata nelle nostre feste di agape), Gesù chiamò i Suoi discepoli “pescatori di uomini”. Perciò il simbolo del pesce fu un’associazione facile: “pescatori di uomini” e l’acronimo ICTYS per pesce in Greco, ed ecco il simbolo rappresentante un pesce.

Però questo particolare simbolo di pesce ha profonde antiche radici pagane, antecedenti al Cristianesimo.

Nei credi pagani Ichthys era figlio dell’antica dea Atargatis, che era anche conosciuta nei vari sistemi mitici come: Tirgata, Afrodite, Pelagia o Delfine. Questa parola significa anche “utero” e “delfino” in certe lingue, e rappresentazione di questo apparirono come raffigurazione di sirene. Il pesce è anche un centrale elemento in altre storie, incluso la dea di Efeso, come la storia del pesce del Nilo che inghiotti una parte del corpo di Osiris (il pene). Il pesce era anche considerato il simbolo della sessualità di Isis che ebbe relazioni sessuali con Osiris dopo la sua morte dalle quali nacque un figlio, Harpocrates, Perciò, nei credi pagani, il pesce era simbolo di nascita e di fertilità.

In certi credi non Cristiani il pesce viene identificato con la reincarnazione e come forza di vita. Sir James George Frazer fece notare nel suo lavoro: “Adonis, Attis, Osiris: Studies in the History of Oriental Religion” (parte quattro del suo lavoro maggiore, “The Golden Bough”) che in un certo gruppo in India credeva che il pesce conteneva l’anima del morto e che come parte di un rituale di fertilità un particolare pesce veniva mangiato nella credenza che l’anima si sarebbe reincarnata in un nuovo bambino.

Prima che il Cristianesimo adottasse il simbolo del pesce, questo simbolo personificava la “Grande Madre” e l’utero. Era disegnato verticale (girato a sinistra di 90°) e rappresentava la vulva della grande madre. Il legame alla fertilità, alla nascita e alla naturale forza delle donne era condiviso anche dai Celti e dalle altre culture pagane nel nord Europa. Le femministe lo usano adesso.

I Romani chiamavano la dea della fertilità sessuale con il nome Venus. Ed è da quel nome dove si deriva le nostre parole moderne “venerale” e “malattie veneree”. Venerdì era il suo giorno sacro perché si credeva che il pianeta Venere governava la prima ora di Venerdì e perciò era chiamato dies Veneris. Per fare il significato più completo il pesce era considerato sacro a lei. L’illustrazione accanto, come vista nel libro “Ancient Pagan and Modern Christian Symbolism”, raffigura la dea Venus con il suo simbolo, il pesce. La somiglianza fra Venus e Freya (la madre-dea di Babilonia) indicherebbe che queste due erano la stessa personificazione.

La stessa associazione fra la madre-dea con il simbolo pesce-fertilità e evidente fra i simboli di dee in altre forme. Il pesce era riguardato come sacro alla dea Ashtoreth, il nome sotto il quale gli Israeliti adoravano questa dea pagana. Nell’antico Egitto, Isis era rappresentata con il pesce sulla testa come dimostrato qui accanto.

Comunemente è ammesso che la divinità Dagon dei Filistei è nella forma diminutiva, perciò è una forma affettuosa derivata dalla radice Semitica dag che significa “piccolo pesce”. Il nome indica un dio a forma di pesce, come dimostrato accanto. Anche la Bibbia suggerisce questo quando parla di Dagon adorato nel tempio di Azotus (Asdod,) e il suo tronco. (1Sa 5:4) Da diverse monete Filistee e Fenici si comprende che Dagon era una figura composta da un corpo umano per la parte superiore e di pesce per il resto. Cioè un dio-pesce. Dagon è spesso associato alla dea-pesce Derceto o Atargatis, spesso identificata con Astarte.

Interessante notare in certe chiese il mitra portato dai prelati. Da dove è pervenuta la sua forma? Il Dr. Thomas Inman discute questo fenomeno nei sui due volumi “Ancient Faiths Embodied in Ancient Names,” (1869). Egli include rappresentazione di una scultura dalla Mesopotamia che rappresenta un uomo vestito come pesce, avendo un mitra sulla testa. Questi sacerdoti, così vestiti portavano una borsa mistica. Dice Inman: “in quasi tutte le rappresentazioni si riconosce che il copricapo è rappresentato nella stessa forma di mitra dei moderni prelati”. Il pesce appare anche in un sacro iconografico dei Avatars di Vishnu dove la divinità viene rappresentata come emergendo dalla bocca di un pesce, ed essendo un pesce lui stesso, la legenda viene interpretata come il “salvatore” del mondo in un “diluvio” a venire.

Tipici gioielli moderni:

Che cosa, noi credenti, abbiamo a che fare con tutti questi simboli “cristiani”, simboli che hanno radici pagane (sataniche)? Assolutamente niente.

E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? (2 Corinzi 6:15)

Un santo uomo disse a proposito di gente che porta collane col simbolo della croce: “dovremmo noi pendere dalla croce piuttosto che la croce penda dai nostri colli”.

Un altro disse: “quando in dubbio, lascia perdere”.

Che questi simboli abbiano perso il loro originale significato o no nella nostra era moderna, non è giustificazione abbastanza per usarli ed è sicuramente meglio non avere a che fare con questa situazione dubbiosa. Non abbiamo bisogno di alcun simbolo perché il nostro Dio onnipotente ci dice: Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». (Giovanni 4:24)

Inoltre una prova sicura è quella di notare cosa il mondo fa con questi simboli; se il mondo li ama e li porta, allora non sono da Dio dato che il mondo odia tutto quello che viene da Dio, e il nostro forte ammonimento è: Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. (1 Giovanni 2:15)

I Cristiani che adorano il Signore in spirito e verità non hanno bisogno di dimostrare fisicamente la loro fede e non dovrebbero portare NESSUN gioiello o fare uso di qualsiasi simbolo, pagani e non. Comunque la maggior parte di simboli ha radici occulte e pagane. In più, il secondo comandamento vieta osteggiare queste cose

La fede di un vero Cristiano sarà riconosciuta da TUTTI se mette in pratica le parole del nostro Maestro, Gesù Cristo: 34 Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. 35 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri». (Giovanni 13:34-35)

Amen. by aymon de albatrus…. http://www.albatrus.org/…/pagan…/origine_pesce_cristiano.htm

http://www.astrologiainlinea.it/…/astromagazine_dett_artico…

 

ECCO PERCHE’ LO SPIRITO SANTO CI GUIDA A NON FARCI NESSUN SIMBOLO.ultima modifica: 2018-11-11T19:42:41+01:00da losermanu
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