(1Corinzi16, 22)SIGNORE GESU’ ALLARGA IL MIO CUORE E RIEMPILO D’AMORE PER TE,IO
VOGLIO AMARTI AL DI SOPRA DI OGNI SITUAZIONE,NEI BUONI E NEI CATTIVI MOMENTI,VOGLIO CHE IL TUO SANTO SPIRITO TRABOCCHI DEL CONTINUO NELLA MIA VITA,GRAZIE PADRE CELESTE,SEI BENEDETTO IN ETERNO ,AMEN!!!
Nel Tanakh ebraico o Antico Testamento cristiano la parola anatema prende un significato vicino a quello della parola tabù: ciò che non bisogna toccare, ciò che è maledetto da Dio. Viene utilizzato nella traduzione greca dei Settanta per rendere la parola ebraica herem [1]con la quale è stata collegata. Per esempio nel libro del Deuteronomio si legge a proposito del divieto di portare a casa propria gli idoli, l’oro e l’argento sottratti ai nemici: « Non introdurrai quest’abominio in casa tua, perché sarai come esso votato allo sterminio; lo detesterai e lo avrai in abominio, perché è votato allo sterminio » (Dueteronomio 7,26)
Si viene quindi a dire che ciò che è entrato in contatto con la divinità pagana (=offerto all divinità pagana) è ormai maledetto, non si può toccare, deve essere votato alla distruzione completa; in una parola è anatema. Come le cose, così anche un popolo può essere Anatema. Sempre dal libro del Deuteronomio si legge: « Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia » (Deuteronomio 7,1-2)
Nel Nuovo Testamento
Nel Nuovo Testamento l’anatema diventa una sentenza di maledizione riguardo ad una dottrina o ad una persona, specialmente in riferimento ad una eresia. Così dice san Paolo nella lettera ai Galati: « Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! » (Galati 1,8)
In un altro passo dice che sarebbe disposto lui stesso di diventare anatema, maledetto, pur di essere di aiuto nella fede cristiana agli ebrei suoi consanguinei: « Vorrei infatti essere io stesso anàtema,
separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. » (Romani 9,3