SI FANNO LIBRI IN GRAN NUMERO

Ecclesiaste 12:12 Del resto, figliuol mio sta’ in guardia: si fanno de’ libri in numero infinito; e molto studiare è una fatica per il corpo.
13 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: – Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo. –
14 Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto, sia bene, sia male.

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LA SUPERBIA E L’UMILTA.

LA SUPERBIA E L’UMILTA.La SUPERBIA non vuole che le PERSONE si
SOTTOMETTONO alla Volontà di Dio,la SUPERBIA spinge le PERSONE a
RIBELLARSI alla Volontà di Dio..Il Superbo non si sottomette a Dio,l’Umile
invece sa che senza Dio non puo’ fare nulla..
Il Superbo disprezza la Parola di Dio,l’Umile invece trema davanti alla
Parola di Dio.La Superbia è il contrario dell’Umiltà,l’umile non si mette in
mostra,per l’umile non ha importanza che gli altri lo riconoscono o
no,l’importante è che gli altri ricevono beneficio dalle sue opere o da
quello che dice.
Specialmente nel campo cristiano,l’umile si fa da parte e dona il suo corpo
a Dio ,affinchè Dio possa operare attraverso di Lui,sa benissimo che
quello che c’è di buono in lui e le opere che egli fa,le fa il Signore
attraverso di lui,si rende conto di essere cosa da niente e che se non
fosse per Gesù sarebbe solo da buttare via..
L’umile sa che l’amore che ha per le anime e solo l’amore di Gesù,si
rende conto di quando Gesù dice:Senza di me non potete fare niente….
L’Umile se qualcuno sta parlando con un’altra persona si fa da parte e
ascolta,oppure va via per ritornare dopo,non si intromette nei discorsi
altrui ..(L’umile stima gli altri più di se stesso e riconosce Dio in ogni
cosa…e poi prega,non critica .)
Il superbo invece è quello che vuole conquistare gli altri,con ogni mezzo e
cerca una posizione maggiore rispetto agli altri,calpestando tutti e
tutto,usando anche la menzogna per arrivare ai suoi scopi..Il superbo
cerca sempre di mettersi in mostra,mettendo nome e cognome su ogni
cosa che fa e se qualcun altro prende i suoi scritti e non mette il suo
nome,si infuria ferocemente,perchè tutti devono sapere che l’autore è lui.
Il Superbo per eccellenza è satana,che voleva spodestare l’Iddio grande e
potente,Gesù Cristo il nostro Dio..
Nel campo cristiano li vediamo all’opera ,disprezzano la Bibbia,per loro i
comandamenti di Dio sono carta straccia ,Dio dice di non fare delle cose e
invece il superbo per non perdere il suo posto di preminenza nella
comunità,cerca di accontentare tutti affinchè lui possa essere
innalzato,facendo ciò che non è buono agli occhi di Dio.
Il superbo parla male di tutti e per lui nessuno è buono,solo lui..Non si
limita a confutare le false dottrine,ma vuole annientare colui che ha
predicato quella falsa dottrina…
L’ Umile si nasconde,il Superbo invece si mette in mostra…
L’Umile dà Gloria a Dio,il Superbo invece dà gloria a se stesso..
L’Umile dice RAVVEDITI e credi in Gesù,altrimenti la tua anima brucerà
nell’inferno,
il Superbo invece dice,no,fai quello che vuoi,non ti accadrà nessun male..
Tanti servi di Dio hanno delle spine nella carne (prove,tribolazioni
ecc…),affinchè la Superbia non abbia sopravvento su di loro. Gesù
protegge chi crede e confida in Lui. Corinzi 12:7 E perché io non avessi a
insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina
nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non
insuperbisca.
L’AMORE SENZA UMILTA’ NON SERVE A NIENTE.L’AMORE NON SI VANTA.
UBBIDIENZA,FEDE E UMILTA’,DEL NOSTRO GRANDE DIO E SIGNORE E
SALVATORE NOSTRO GESU’ CRISTO,IL NOSTRO AMORE. CRISTO GESÙ, IL
QUALE, PUR ESSENDO IN FORMA DI DIO, NON CONSIDERÒ L’ESSERE
UGUALE A DIO QUALCOSA A CUI AGGRAPPARSI GELOSAMENTE, MA
SVUOTÒ SE STESSO, PRENDENDO FORMA DI SERVO, DIVENENDO SIMILE
AGLI UOMINI; TROVATO ESTERIORMENTE COME UN UOMO, UMILIÒ SE
STESSO, FACENDOSI UBBIDIENTE FINO ALLA MORTE, E ALLA MORTE DI
CROCE. PERCIÒ DIO LO HA SOVRANAMENTE INNALZATO E GLI HA DATO IL
NOME CHE È AL DI SOPRA DI OGNI NOME, AFFINCHÉ NEL NOME DI GESÙ SI
PIEGHI OGNI GINOCCHIO NEI CIELI, SULLA TERRA, E SOTTO TERRA, E
OGNI LINGUA CONFESSI CHE GESÙ CRISTO È IL SIGNORE, ALLA GLORIA DI
DIO PADRE.Filippesi 2: Se dunque v’è qualche consolazione in Cristo, se
vi è qualche conforto d’amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi
è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, 2 rendete perfetta
la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo
di un animo solo e di un unico sentimento. 3 Non fate nulla per spirito di
parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a
se stesso, 4 cercando ciascuno non il proprio interesse, ma {anche}
quello degli altri. 5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche
in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò
l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma
svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli
uomini; 8 trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso,
facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. 9 Perciò Dio lo
ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni
nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli,
sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il
Signore, alla gloria di Dio Padre.
LA SUPERBIA SOFFOCA LA VERITA’ DI DIO CON L’INGIUSTIZIA..(Romani
1:18a32.).IN QUESTO PASSO BIBLICO,TANTI CREDONO CHE LO SPIRITO
SANTO CE L’ABBIA SOLO CON CHI COMMETTE IL PECCATO
DELL’OMOSESSUALITÀ. LEGGIAMOLO BENE E SCOPRIREMO CHE:DAL
VERSO 18 AL 22 TROVIAMO IL PECCATO DELL’ATEISMO.DAL VERSO
22AL25,INVECE TROVIAMO IL PECCATO DELL’IDOLATRIA E DELLA
PROSTITUZIONE SPIRITUALE.E SOLO DAI VERSI 26 E 27,CHE TROVIAMO IL
PECCATO DELLA SODOMIZZAZIONE( CHE ANCHE SE UNA PERSONA NON
E’ OMOSESSUALE COMMETTE CON IL PROPRIO PARTNER DONNA, E
DELL’OMOSESSUALITA’.E POI DAL VERSO 28 AL 32,TROVIAMO UN ELENCO
DI PECCATI,CHE COMMETTONO TUTTI GLI ESSERI UMANI,CHI POCO E CHI
MOLTO..

E tutto questo ci riporta a 1 Corinzi 6:9 Non sapete voi che gli ingiusti non
erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri,
né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti,10 né i ladri, né gli avari, né
gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio.11 E
tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete
stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito
dell’Iddio nostro.AVETE LETTO?!QUESTO PASSO BIBLICO CI RIPORTA A
Romani 1:18-32.E QUESTO CI FA CAPIRE CHE COMMETTERE IL PECCATO
E’ ABOMINEVOLE A DIO.ADESSO COME FARE PER ESSERE GRADITI A DIO,E
INIZIARE UNA NUOVA VITA?!DONARE IL NOSTRO CUORE A GESU’,COSI
COME DICE:1 Corinzi 11 E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete
stati santificati, ma siete stati GIUSTIFICATI nel nome del Signor Gesù
Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro.DAI LA TUA VITA A
GESU’,ABBI FEDE IN LUI,E SARAI GIUSTIFICATO IN GESU’ CRISTO E AVRAI
PACE CON DIO.5 Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore,2 per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.
Romani 1:18 L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia
degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; 19 poiché quel che
si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato
loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si
vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per
mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur
avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno
ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo
d’intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono
diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in
immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e
di rettili.24 Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i
desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25
essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e
servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno.
Amen.26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: INFATTI LE LORO
DONNE HANNO CAMBIATO L’USO NATURALE IN QUELLO CHE È CONTRO
NATURA; 27 SIMILMENTE ANCHE GLI UOMINI, LASCIANDO IL RAPPORTO
NATURALE CON LA DONNA, SI SONO INFIAMMATI NELLA LORO LIBIDINE
GLI UNI PER GLI ALTRI COMMETTENDO UOMINI CON UOMINI ATTI INFAMI,
RICEVENDO IN LORO STESSI LA MERITATA RICOMPENSA DEL PROPRIO
TRAVIAMENTO.28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha
abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è
sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia;
pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30
calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi,
vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali,
senza affetti naturali, spietati. 32 Essi, pur conoscendo che secondo i
decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto
le fanno, ma anche approvano chi le commette.

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LA SUPERBIA SOFFOCA LA VERITA’ DI DIO CON L’INGIUSTIZIA..(Romani 1:18a32.).IN QUESTO PASSO BIBLICO,TANTI CREDONO CHE LO SPIRITO SANTO CE L’ABBIA SOLO CON CHI COMMETTE IL PECCATO DELL’OMOSESSUALITÀ. LEGGIAMOLO BENE E SCOPRIREMO CHE

LA SUPERBIA SOFFOCA LA VERITA’ DI DIO CON L’INGIUSTIZIA..(Romani 1:18a32.).IN QUESTO PASSO BIBLICO,TANTI CREDONO CHE LO SPIRITO SANTO CE L’ABBIA SOLO CON CHI COMMETTE IL PECCATO DELL’OMOSESSUALITÀ. LEGGIAMOLO BENE E SCOPRIREMO CHE:DAL VERSO 18 AL 22 TROVIAMO IL PECCATO DELL’ATEISMO.DAL VERSO 22AL25,INVECE TROVIAMO IL PECCATO DELL’IDOLATRIA E DELLA PROSTITUZIONE SPIRITUALE.E SOLO DAI VERSI 26 E 27,CHE TROVIAMO IL PECCATO DELLA SODOMIZZAZIONE ( CHE ANCHE SE UNA PERSONA NON
E’ OMOSESSUALE COMMETTE CON IL PROPRIO PARTNER DONNA, E DELL’OMOSESSUALITA’.E POI DAL VERSO 28 AL 32,TROVIAMO UN ELENCO DI PECCATI,CHE COMMETTONO TUTTI GLI ESSERI UMANI,CHI POCO E CHI MOLTO..
E tutto questo ci riporta a 1 Corinzi 6:9 Non sapete voi che gli ingiusti non
erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri,
né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti,10 né i ladri, né gli avari, né
gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio.11 E
tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete
stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito
dell’Iddio nostro.AVETE LETTO?!QUESTO PASSO BIBLICO CI RIPORTA A
Romani 1:18-32.E QUESTO CI FA CAPIRE CHE COMMETTERE IL PECCATO
E’ ABOMINEVOLE A DIO.ADESSO COME FARE PER ESSERE GRADITI A DIO,E
INIZIARE UNA NUOVA VITA?!DONARE IL NOSTRO CUORE A GESU’,COSI
COME DICE:1 Corinzi 11 E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete
stati santificati, ma siete stati GIUSTIFICATI nel nome del Signor Gesù
Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro.DAI LA TUA VITA A
GESU’,ABBI FEDE IN LUI,E SARAI GIUSTIFICATO IN GESU’ CRISTO E AVRAI
PACE CON DIO.5 Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore,2 per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.
Romani 1:18 L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia
degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; 19 poiché quel che
si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato
loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si
vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per
mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur
avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno
ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo
d’intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono
diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in
immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e
di rettili.24 Per questo Dio li ha abbandonati all’impurità, secondo i
desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25
essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e
servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno.
Amen.26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: INFATTI LE LORO
DONNE HANNO CAMBIATO L’USO NATURALE IN QUELLO CHE È CONTRO
NATURA; 27 SIMILMENTE ANCHE GLI UOMINI, LASCIANDO IL RAPPORTO
NATURALE CON LA DONNA, SI SONO INFIAMMATI NELLA LORO LIBIDINE
GLI UNI PER GLI ALTRI COMMETTENDO UOMINI CON UOMINI ATTI INFAMI,
RICEVENDO IN LORO STESSI LA MERITATA RICOMPENSA DEL PROPRIO
TRAVIAMENTO.28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha
abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è
sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia;
pieni d’invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30
calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi,
vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali,
senza affetti naturali, spietati. 32 Essi, pur conoscendo che secondo i
decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto
le fanno, ma anche approvano chi le commette.
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PER COSTRUIRE UN EDIFICIO, C’È BISOGNO DI TANTE PERSONE

PER COSTRUIRE UN EDIFICIO, C’È BISOGNO DI TANTE PERSONE, OGNUNA CON LA SUA SPECIALIZZAZIONE. C’È CHI PONE LE BASI, IL FONDAMENTO, E POI CI SONO COLORO CHE COSTRUISCONO SU QUELLE BASI. NON DISPREZZARE L’OPERA, LE BASI, CHE QUALCUNO HA INIZIATO, MA OGNUNO, CON IL SUO TALENTO, CONTINUI L’OPERA INIZIATA.E COSTRUISCA SU QUELLE BASI. PER COSTRUIRE UN EDIFICIO, C’È BISOGNO DI TANTE PERSONE, OGNUNA CON LA SUA SPECIALIZZAZIONE. C’È CHI PONE LE BASI, IL FONDAMENTO, E POI CI SONO COLORO CHE COSTRUISCONO SU QUELLE BASI. NON DISPREZZARE L’OPERA, LE BASI, CHE QUALCUNO HA INIZIATO, MA OGNUNO, CON IL SUO TALENTO, CONTINUI L’OPERA INIZIATA.E COSTRUISCA SU QUELLE BASI. PER COSTRUIRE UN EDIFICIO, C’È BISOGNO DI TANTE PERSONE, OGNUNA CON LA SUA SPECIALIZZAZIONE. C’È CHI PONE LE BASI, IL FONDAMENTO, E POI CI SONO COLORO CHE COSTRUISCONO SU QUELLE BASI. NON DISPREZZARE L’OPERA, LE BASI, CHE QUALCUNO HA INIZIATO, MA OGNUNO, CON IL SUO TALENTO, CONTINUI L’OPERA INIZIATA.E COSTRUISCA SU QUELLE BASI. Leggere 1 Corinzi capitolo 12:1 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia.

2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito proferisce misteri.

3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione.

4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.

5 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch’egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione.

6 Infatti, fratelli, s’io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento?

7 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch’è suonato col flauto o con la cetra?

8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia?

9 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria.

10 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è senza significato.

11 Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me.

12 Così anche voi, poiché siete bramosi de’ doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa.

13 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare;

14 poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa.

15 Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza.

16 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire `Amen’ al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici?

17 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l’altro non è edificato.

18 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi;

19 ma nella chiesa preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua.

20 Fratelli, non siate fanciulli per senno; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini fatti.

21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di gente d’altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi ascolteranno, dice il Signore.

22 Pertanto le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti.

23 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi?

24 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti,

25 è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.

26 Che dunque, fratelli? Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione, facciasi ogni cosa per l’edificazione.

27 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un dopo l’altro; e uno interpreti;

28 e se non v’è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio.

29 Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino;

30 e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia.

31 Poiché tutti, uno ad uno, potete profetare; affinché tutti imparino e tutti sian consolati;

32 e gli spiriti de’ profeti son sottoposti a’ profeti,

33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace.

34 Come si fa in tutte le chiese de’ santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbono star soggette, come dice anche la legge.

35 E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea.

36 La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa forse pervenuta a voi soli?

37 Se qualcuno si stima esser profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo sono comandamenti del Signore.

38 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori.

39 Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue;

40 ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.

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IL CREDENTE SINCERO,NON SI FERMA ALLE APPARENZE,O A QUELLO CHE GLI E’ STATO INSEGNATO.MA CON DILIGENZA,VA A CONTROLLARE NELLA BIBBIA,SE GLI INSEGNAMENTI RICEVUTI SONO CONFORMI A CIO’ CHE DICE LA SACRA BIBBIA.

IL CREDENTE SINCERO,NON SI FERMA ALLE APPARENZE,O A QUELLO CHE GLI E’ STATO INSEGNATO.MA CON DILIGENZA,VA A CONTROLLARE NELLA BIBBIA,SE GLI INSEGNAMENTI RICEVUTI SONO CONFORMI A CIO’ CHE DICE LA SACRA BIBBIA.Atti 17:11 Or questi furono più generosi di quelli di Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavano così.
ESSENDO DUNQUE PROGENIE DI DIO, NON DOBBIAMO CREDERE CHE LA DIVINITÀ(L’IDDIO VIVENTE E SANTO) SIA SIMILE AD ORO, AD ARGENTO, O A PIETRA SCOLPITI DALL’ARTE E DALL’IMMAGINAZIONE UMANA. IDDIO DUNQUE, PASSANDO SOPRA AI TEMPI DELL’IGNORANZA, FA ORA ANNUNZIARE AGLI UOMINI CHE TUTTI, PER OGNI DOVE, ABBIANO A RAVVEDERSI….Atti 17:10 E i fratelli, subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, giuntivi, si recarono nella sinagoga de’ Giudei.
11 Or questi furono più generosi di quelli di Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavano così.
12 Molti di loro, dunque, credettero, e non piccol numero di nobildonne greche e d’uomini.
13 Ma quando i Giudei di Tessalonica ebbero inteso che la parola di Dio era stata annunziata da Paolo anche in Berea, vennero anche là, agitando e mettendo sossopra le turbe.
14 E i fratelli, allora, fecero partire immediatamente Paolo, conducendolo fino al mare; e Sila e Timoteo rimasero ancora quivi.
15 Ma coloro che accompagnavano Paolo, lo condussero fino ad Atene; e ricevuto l’ordine di dire a Sila e a Timoteo che quanto prima venissero a lui, si partirono.
16 Or mentre Paolo li aspettava in Atene, lo spirito gli s’inacerbiva dentro a veder la città piena d’idoli.
17 Egli dunque ragionava nella sinagoga coi Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano.
18 E anche certi filosofi epicurei e stoici conferivan con lui. E alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E altri: Egli pare essere un predicatore di divinità straniere; perché annunziava Gesù e la risurrezione.
19 E presolo con sé, lo condussero su nell’Areopàgo, dicendo: Potremmo noi sapere qual sia questa nuova dottrina che tu proponi?
20 Poiché tu ci rechi agli orecchi delle cose strane. Noi vorremmo dunque sapere che cosa voglian dire queste cose.
21 Or tutti gli Ateniesi e i forestieri che dimoravan quivi, non passavano il tempo in altro modo, che a dire o ad ascoltare quel che c’era di più nuovo.
22 E Paolo, stando in piè in mezzo all’Areopàgo, disse: Ateniesi, io veggo che siete in ogni cosa quasi troppo religiosi.
23 Poiché, passando, e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio.
24 L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d’opera di mano;
25 e non è servito da mani d’uomini; come se avesse bisogno di alcuna cosa; Egli, che dà a tutti la vita, il fiato ed ogni cosa.
26 Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione,
27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi.
28 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni de’ vostri poeti han detto: `Poiché siamo anche sua progenie’.
29 Essendo dunque progenie di Dio, non dobbiam credere che la Divinità sia simile ad oro, ad argento, o a pietra scolpiti dall’arte e dall’immaginazione umana.
30 Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi,
31 perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti.
32 Quando udiron mentovar la risurrezione de’ morti, alcuni se ne facevano beffe; ed altri dicevano: Su questo noi ti sentiremo un’altra volta.
33 Così Paolo uscì dal mezzo di loro.
34 Ma alcuni si unirono a lui e credettero; fra i quali anche Dionisio l’Areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro.
ORA MENTRE PAOLO LI ASPETTAVA IN ATENE, LO SPIRITO GLI S’INACERBIVA DENTRO (SI ADDOLORAVA,SI AMAREGGIAVA) A VEDER LA CITTÀ PIENA D’IDOLI.Atti 17:16.Immaginate l’Apostolo Paolo oggi,se potesse vedere,i cattolici romani cosa hanno combinato con l’idolatria. RINGRAZIANDO DIO,GESU’ CI HA LIBERATI,APPENA CI SIAMO RAVVEDUTI.INVOCA GESU’,LUI LIBERA ANCHE TE.
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QUESTO E’ UNO STUDIO MOLTO APPROFONDITO SU CHI E’ LA CASA DEL SIGNORE,E LO ZELO CHE DOBBIAMO AVERE PER LA CASA DEL SIGNORE.E’ uno studio molto lungo,se ti interessa,fatti un copia e incolla e leggilo,quando vuoi o puoi..NOI CRISTIANI, FIGLI/E DI DIO,SIAMO LA CASA DI GESU’,LA CASA DEL SIGNORE.

QUESTO E’ UNO STUDIO MOLTO APPROFONDITO SU CHI E’ LA CASA DEL SIGNORE,E LO ZELO CHE DOBBIAMO AVERE PER LA CASA DEL SIGNORE.E’ uno studio molto lungo,se ti interessa,fatti un copia e incolla e leggilo,quando vuoi o puoi..NOI CRISTIANI, FIGLI/E DI DIO,SIAMO LA CASA DI GESU’,LA CASA DEL SIGNORE: Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; E LA SUA CASA SIAMO NOI,se riteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.7 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce,8 non indurate i vostri cuori.La casa del Signore siamo noi.Dio non abita in Templi fatti da mano d’uomo.Atti 7:48 L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta:49 Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo?50 Non ha la mia mano fatte tutte queste cose? .Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; E LA SUA CASA SIAMO NOI,se riteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.7 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce,8 non
indurate i vostri cuori.
Giovanni 2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi consuma.RINGRAZIAMO DIO,CHE GESU’ CONTINUA A
CACCIARE VIA ANCORA OGGI I MERCANTI DAL TEMPIO DI DIO,DALLA
SUA CASA,CHE HA SEMPRE LO STESSO ZELO.UNA VOLTA LA CASA DI
DIO,LA DIMORA DELL’ETERNO ERA IL TEMPIO DI GERUSALEMME.OGGI
INVECE LA DIMORA DELL’ETERNO E’ IL NOSTRO CORPO.
Padre celeste aiutaci a non accumulare immondizia nel Tuo Tempio,ma
brucia con il Fuoco del tuo Santo Spirito,tutte le impurita’ e immondizie
che tante volte lasciamo vivere e crescere dentro di noi che siamo il tuo
Tempio.Grazie Padre,nel nome di Gesu’,Amen. e disse loro:
`Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate la casa dell’Eterno,
dell’Iddio de’ vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni
immondezza…….e portaron fuori, nel cortile della casa dell’Eterno, tutte
le immondezze che trovarono nel tempio dell’Eterno…RINGRAZIAMO
GESU’ CHE SI PRENDE CURA DI NOI E CI SANTIFICA.2 Cronache
29:5,16.Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua
casa siamo noi se manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza
e la speranza di cui ci vantiamo.UNA VOLTA LA CASA DI DIO,LA DIMORA
DELL’ETERNO ERA IL TEMPIO DI GERUSALEMME.(Infatti le Sinagoghe
non venivano chiamate e non vengono chiamate dagli Ebrei,la Casa o la
Dimora del Signore)OGGI INVECE LA DIMORA DELL’ETERNO E’ IL
NOSTRO CORPO.E DA QUANDO GESU’ E’ RISORTO NOI POSSIAMO
PREGARE IN OGNI LUOGO,E QUEL LUOGO,QUALUNQUE ESSO SIA,NEL
MOMENTO CHE NOI STIAMO CELEBRANDO IL CULTO AL SIGNORE,CHE
LA CHIESA E’ RIUNITA,DIVENTA UN LUOGO SANTO.MA UNA VOLTA
FINITO IL CULTO,RIDIVENTA UN LUOGO COME UN ALTRO. MENTRE
INVECE NOI CREDENTI,RIMANIAMO SEMPRE LA CASA DI DIO,IL TEMPIO
DELLO SPIRITO SANTO,LA CASA DI GESU’.DOVUNQUE DUE O TRE
SONO RIUNITI NEL MIO NOME,DICE GESU’,IO STO IN MEZZO A LORO.

Non sono le quattro mura di un edificio,la casa di Dio.
NOI CREDENTI SIAMO IL TEMPIO DI DIO,NOI CREDENTI SIAMO LA CASA
DI DIO.FREQUENTIAMO TUTTE LE RIUNIONI DI CULTO CHE
VOGLIAMO,MA NON TRASCURIAMO LA PREGHIERA E L’ADORAZIONE
PERSONALE AL NOSTRO DIO GESU’ CRISTO IL SIGNORE.NON
TRASCURIAMO LA LETTURA QUOTIDIANA DELLA PAROLA DI DIO.NON
SPEGNIAMO LO SPIRITO SANTO CHE VIVE IN NOI,MA FACCIAMO CHE IL
FUOCO DELLO SPIRITO SANTO ARDA SEMPRE NEL NOSTRO TEMPIO.

LA CASA DI DIO,E’ L’ASSEMBLEA DI DIO VIVENTE,CIOE’ LA
CHIESA,CIOE’ TUTTI COLORO CHE HANNO FEDE IN GESU’.LA
CHIESA,CIOE’ L’ASSEMBLEA DEGLI ADORATORI DEL PADRE,DEL
FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO,IN GESU’ NOSTRO SIGNORE,E’ LA
CASA DI DIO,ED E’ COLONNA E SOSTEGNO DELLA VERITA’.Vedi che
grande compito il signore Gesu’ ci ha affidato,quello di essere una
colonna e sostegno della Verita’.Aiutaci Padre a comportarci come tuoi
figliuoli diletti,CACCIA VIA I MERCANTI DALLA TUA CASA,E LA TUA
CASA SIAMO NOI,RENDICI LIBERI,nel nome di Gesu’.Giovanni 2:17 E i
suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi
consuma. 1 Timoteo 3:15 affinché tu sappia, nel caso che dovessi
tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del
Dio vivente, colonna e sostegno della verità.NON LE QUATTRO MURA DI
UN LOCALE ADIBITO A CULTO..

Ogni credente è il Tempio di Dio,il Fondamento del Tempio di Dio è Cristo
Gesù,la Pietra Angolare che mantiene su di sè tutto il Tempio,non sono
le quattro mura di un edificio costruito dagli uomini,ma sono i credenti
l’Edificio di Dio e Dio ci chiama a santità,non sapete che siete il Tempio
di Dio?E che lo Spirito Santo abita in Voi?La Chiesa di Gesù Cristo è
formata da tutti coloro che hanno accettato Gesù Cristo come Signore e
Salvatore,i credenti sono le Pietre Viventi della Chiesa di Gesù,formando
sia la “Chiesa visibile” e sia la “Chiesa invisibile” di Gesù Cristo.I Corinzi
3:16 Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio
abita in voi? 17 Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché
il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi.18 Nessuno s
´inganni.I Pietro 2:4 Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì
dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, 5 come pietre
viventi, siete edificati qual casa spirituale, per esser un sacerdozio
santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù
Cristo.6 Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra
angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso.7
Per voi dunque che credete ell´è preziosa; ma per gl´increduli la pietra
che gli edificatori hanno riprovata è quella ch´è divenuta la pietra
angolare, e una pietra d´inciampo e un sasso d´intoppo: 8 essi, infatti,
essendo disubbidienti, intoppano nella Parola; ed a questo sono stati
anche destinati.9 Ma voi siete una generazione eletta, un real
sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s´è acquistato, affinché
proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua
maravigliosa luce; 10 voi, che già non eravate un popolo, ma ora siete il
popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete
ottenuto misericordia.

Isaia 66:1 Così parla l’Eterno: Il cielo è il mio trono, e la terra è lo
sgabello de’ miei piedi; qual casa mi potreste voi edificare? e qual
potrebb’essere il luogo del mio riposo?
2 Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così son tutte venute
all’esistenza, dice l’Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui
ch’è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola.

GESU’ DICE: POICHÉ DOVUNQUE DUE O TRE SON RADUNATI NEL NOME
MIO, QUIVI SON IO IN MEZZO A LORO.IL VERO CRISTIANO NON È MAI
SOLO,PERCHÈ INSIEME A LUI C’È LA TERZA PERSONA DELL’IDDIO
VIVENTE:LO SPIRITO SANTO.COSI CHE DOVUNQUE NOI CI
TROVIAMO,POSSIAMO PREGARE,SAPENDO CHE GESU’ E’ CON NOI.E
SICCOME SIAMO NOI E LO SPIRITO SANTO,POSSIAMO ACCORDARCI
CON LO SPIRITO SANTO,COSA CHIEDERE.E ANCOR DI PIU’,POSSIAMO
PARLARE IN ALTRE LINGUE,SAPENDO CHE LO SPIRITO SANTO PREGA
ATTRAVERSO DI NOI,CON PREGHIERE SECONDO LA SUA VOLONTA’.Ed
anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra si accordano a
domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio
che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio,
quivi son io in mezzo a loro.Matrteo 18:19,20.Il vero cristiano non è mai
solo,perchè insieme a lui c’è la Terza Persona dell’IDDIO VIVENTE:lo
Spirito Santo.

Io voglio dunque, che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani
pure, senza ira e senza dispute.1 Timoteo 2:8

OGNI LUOGO PUO’ DIVENTARE LA CASA DEL PADRE,PERCHE’ IN
QUALSIASI LUOGO CI TROVIAMO,POSSIAMO ENTRARE ATTRAVERSO
LA PORTA DEL SANTUARIO:GESU’ CRISTO IL NAZARENO.OGNI VOLTA
CHE ENTRIAMO ATTRAVERSO LA PORTA,GESU’ CRISTO IL SIGNORE,IL
SUO SANGUE CI PURIFICA DA OGNI PECCATO.AMICO/A,NON HAI PIU’
BISOGNO DI FARE PELLEGRINAGGI,COSI COME FACEVANO GLI
EBREI,PER ENTRARE NELLA CASA DEL PADRE. DOVUNQUE TI
TROVI,PUOI INVOCARE GESU’ CRISTO,IL SANTO,IL GIUSTO,IL
BENEDETTO IN ETERNO.GESU’ E’ LA PORTA.ANCHE LA TUA CASA PUO’
DIVENTARE UN LUOGO DI CULTO,IL TUO CORPO PUO’ DIVENTARE LA
CASA DI GESU’.QUALSIASI SIA IL LUOGO DOVE TU RIVOLGI LE TUE
PREGHIERE ,LA TUA ADORAZIONE ECC..A DIO ATTRAVERSO
GESU’,DIVENTA LA CASA DEL PADRE.VAI CON FEDE AL PADRE
CELESTE,INVOCANDO IL NOME PREZIOSO DI GESU’,DELL’UNIGENITO
FIGLIO DI DIO,E LA PRESENZA DI DIO,INONDERA’ LA TUA VITA.Giovanni
4:21 Gesù le disse: Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte
né a Gerusalemme adorerete il Padre.
22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che
conosciamo, perché la salvazione vien da’ Giudei.
23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il
Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre
richiede.
24 Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito
e verità.Giovanni 10:1 «In verità, in verità vi dico che chi non entra per la
porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un
brigante. 2 Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. 3 A
lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce; ed egli chiama le
proprie pecore per nome e le conduce fuori. 4 Quando ha messo fuori
tutte[a] le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché
conoscono la sua voce. 5 Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi,
fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei».

6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono quali
fossero le cose che diceva loro.

7 Perciò Gesù di nuovo disse [loro]: «In verità, in verità vi dico: io sono
la porta delle pecore. 8 Tutti quelli che sono venuti {prima di me}, sono
stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la
porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà
pastura. 10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e
distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in
abbondanza.
Ebrei 4:14 Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato
attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra
confessione di fede. 15 Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote
che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato
tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. 16
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché
otteniamo misericordia e troviamo grazia, per ricevere aiuto al tempo
opportuno.

Ebrei 9:1 Certo anche il primo patto aveva norme per il culto e un
santuario terreno. 2 Infatti fu preparato un primo tabernacolo, nel quale
si trovavano il candeliere, la tavola e i pani della presentazione. Questo
si chiamava il luogo santo. 3 Dietro la seconda cortina c’era il
tabernacolo, detto il luogo santissimo. 4 Conteneva un incensiere d’oro,
l’arca del patto tutta ricoperta d’oro, nella quale c’erano un vaso d’oro
contenente la manna, la verga di Aaronne, che era fiorita, e le tavole del
patto. 5 E sopra l’arca c’erano i cherubini della gloria che coprivano con
le ali il propiziatorio. Di queste cose non possiamo parlare ora
dettagliatamente. 6 Questa dunque è la disposizione dei locali. I
sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per
compiervi gli atti del culto; 7 ma nel secondo non entra che il sommo
sacerdote una sola volta all’anno, non senza sangue, che egli offre per
se stesso e per i peccati del popolo. 8 Lo Spirito Santo voleva con
questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata
finché restava ancora in piedi il primo tabernacolo. 9 Questo è una
figura per il tempo presente. I doni e i sacrifici offerti secondo quel
sistema non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che
offre il culto, 10 perché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie
abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo di una loro
riforma.

11 Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso
un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo,
cioè, non di questa creazione, 12 è entrato una volta per sempre nel
luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio
sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. 13 Infatti, se il
sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che
sono contaminati li santificano, in modo da procurare la purezza della
carne, 14 quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno
offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostracoscienza
dalle opere morte per servire il Dio vivente!

15 Per questo egli è mediatore di un nuovo patto. La sua morte è
avvenuta per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo
patto, affinché i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa. 16 Infatti,
dove c’è un testamento, bisogna che sia accertata la morte del
testatore. 17 Un testamento, infatti, è valido quando è avvenuta la
morte, poiché rimane senza effetto finché il testatore vive. 18 Per
questo neanche il primo patto fu inaugurato senza sangue. 19 Infatti,
quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da
Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue dei vitelli {e dei capri} con
acqua, lana scarlatta e issopo, asperse il libro stesso e tutto il popolo,
20 e disse: «Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi».
21 Asperse di sangue anche il tabernacolo e tutti gli arredi del culto. 22
Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e senza
spargimento di sangue non c’è perdono.

23 Era dunque necessario che i simboli delle realtà celesti fossero
purificati con questi mezzi. Ma le cose celesti stesse dovevano essere
purificate con sacrifici più eccellenti di questi. 24 Infatti Cristo non è
entrato in un luogo santissimo fatto da mano d’uomo, figura del vero,
ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi; 25
non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra
ogni anno nel luogo santissimo con sangue non suo. 26 In questo caso,
egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo; ma
ora, una volta sola, alla fine dei secoli, è stato manifestato per annullare
il peccato con il suo sacrificio. 27 Come è stabilito che gli uomini
muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, 28 così anche
Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di
molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo
aspettano per la loro salvezza.Leggete tutto il Libro degli
Ebrei:http://awmach.org/bibles/BBI/heb#4

Giovanni 2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo
della tua casa mi consuma.

Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa
siamo noi se manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e la
speranza di cui ci vantiamo.UNA VOLTA LA CASA DI DIO,LA DIMORA
DELL’ETERNO ERA IL TEMPIO DI GERUSALEMME.(Infatti le Sinagoghe
non venivano chiamate e non vengono chiamate dagli Ebrei,la Casa o la
Dimora del Signore)OGGI INVECE LA DIMORA DELL’ETERNO E’ IL
NOSTRO CORPO.E DA QUANDO GESU’ E’ RISORTO NOI POSSIAMO
PREGARE IN OGNI LUOGO,E QUEL LUOGO,QUALUNQUE ESSO SIA,NEL
MOMENTO CHE NOI STIAMO CELEBRANDO IL CULTO AL SIGNORE,CHE
LA CHIESA E’ RIUNITA,DIVENTA UN LUOGO SANTO.MA UNA VOLTA
FINITO IL CULTO,RIDIVENTA UN LUOGO COME UN ALTRO. MENTRE
INVECE NOI CREDENTI,RIMANIAMO SEMPRE LA CASA DI DIO,IL TEMPIO
DELLO SPIRITO SANTO,LA CASA DI GESU’.DOVUNQUE DUE O TRE
SONO RIUNITI NEL MIO NOME,DICE GESU’,IO STO IN MEZZO A LORO.
Storia della Sinagoga.Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Sinagoga
Si ritiene che la sinagoga abbia avuto inizio come istituzione durante
l’esilio babilonese (597 a.C. e 537 a.C.), dopo la distruzione del primo
Tempio, e portata in Israele dagli ebrei tornati dall’esilio; a Babilonia,
secondo la tradizione giudaica, una grande assemblea composta da 120
scribi, profeti e sapienti ebrei formalizzarono e fissarono un canone per
la lingua delle preghiere in ebraico, dal momento che prima non c’era un
catalogo di preghiere o un metodo di preghiera condiviso da tutto il
popolo. Il rabbino Jochanan Ben Zakkai ebbe l’intuizione di creare luoghi
di preghiera per gli ebrei in qualunque luogo essi si trovassero. Questo
contribuì al mantenimento e alla conservazione dell’identità religiosa
giudaica dopo la distruzione del secondo Tempio, grazie anche al
contributo delle scuole e dei rabbini, che produssero scritti quali il
Talmud e la Mishnah (in seguito queste opere avrebbero dato vita alle
yeshiva). Resti archeologici attestano che tali edifici esistevano già nel
periodo successivo all’epoca erodiana (Masada, Herodium), pertanto
all’epoca del secondo Tempio. Fra il III secolo e il IV secolo sorgono
numerose sinagoghe spesso con ricchi ornamenti, affreschi, e mosaici
in Giudea, in Galilea e nelle città della diaspora.
In quanto istituzione, la sinagoga rappresenta una innovazione
rivoluzionaria nella vita religiosa dell’antico Oriente: è il primo edificio del
culto in cui i fedeli possono assistere al complesso dei riti, principio che
verrà ripreso dalle chiese cristiane e dalle moschee musulmane. La
comparsa delle sinagoghe segna una profonda ristrutturazione interna
della religione ebraica, non più incentrata sul culto sacrificale ma sullo
studio, l’insegnamento e la meditazione della Legge. Era proibito agli
ebrei vivere in una città dove non ci fossero sinagoghe. Esse inoltre
venivano usate dai viaggiatori come alberghi dove si poteva trovare
sempre un posto per dormire su una panca o in un angolo; in effetti si
svolgono attività sia laiche sia religiose nella sinagoga, perciò sta
sempre al centro di tutte le comunità ebraiche ed è spesso un punto di
orgoglio per le comunità. Le sinagoghe di Alessandria d’Egitto nel 38
d.C. e di Iamnia (Palestina) nel 39 furono profanate per decreto
dell’imperatore Caligola. Questi fece introdurre una propria statua da
venerare in tutti i luoghi di culto dell’impero, comprese le sinagoghe
degli ebrei.

FINO A QUANDO NON REALIZZEREMO CHE LA CASA DI GESU’ SIAMO
NOI,CHE LA CASA DEL SIGNORE SEI TU,SONO IO,UN RISVEGLIO
POTENTE NELLA NOSTRA VITA,NON RIUSCIREMO MAI AD AVERLO.E’
bello quando ci riuniamo in un Locale di Culto,alla Presenza del
Signore,le Sue benedizioni che scendono su di noi,ma poi dopo?
Quando esci dal Locale di Culto,CHE NON E’ LA CASA DEL
SIGNORE,cosa facciamo?Continuiamo ancora a vivere per Gesu’,o
crediamo che non stiamo piu’ ALLA PRESENZA DEL SIGNORE?O
crediamo che quando andiamo in Comunita’ c’e’ la presenza di Dio,e poi
quando usciamo fuori no?IO MI RALLEGRO QUANDO SONO ALLA
PRESENZA DEL SIGNORE.Ed ognuno di noi puo’ rallegrarsi del
continuo,perche’ se facciamo vivere Cristo Gesu’,dentro di noi,nella
nostra vita,allora ci rallegreremo del continuo.In qualsiasi luogo
staremo,LA PRESENZA DI DIO SARA’ MANIFESTA NELLA NOSTRA
VITA.QUALSIASI LUOGO E’ BUONO PER RALLEGRARSI INSIEME AL
SIGNORE.Gli Apostoli con i discepoli stavano nell’alto solaio a pregare
senza stancarsi e ricevettero il Battesimo nello Spirito Santo,ma lo
Spirito Santo discese anche nella casa di Cornelio.Perche’ la casa di
Gesu’,il Tempio di Dio,siamo noi.Realizza questo nella tua vita,e vedrai
che l’Unzione di Dio,la Presenza dello Spirito Santo ti accompagnera’
ogni giorno della tua vita.IO MI RALLEGRO QUANDO MI HANNO DETTO
ANDIAMO ALLA PRESENZA DEL SIGNORE.Si qualsiasi sia il Luogo dove
la Chiesa di Gesu’ si raduna,io mi rallegro quando sto insieme a loro
NELLA PRESENZA DEL SIGNORE.Cari e’ buono quando ci riuniamo tutti
assieme! MA E’ ANCORA PIU’ BELLO QUANDO PASSIAMO TUTTI I GIORNI
INSIEME A GESU’.FINO A QUANDO NON REALIZZEREMO CHE LA CASA DI
GESU’ SIAMO NOI,CHE LA CASA DEL SIGNORE SEI TU,SONO IO,UN
RISVEGLIO POTENTE NELLA NOSTRA VITA,NON RIUSCIREMO MAI AD
AVERLO.

QUANDO REALIZZIAMO CHE LA CASA DEL SIGNORE SIAMO
NOI,SUCCEDE QUESTO:SE UNO MI SERVE, MI SEGUA; E LÀ DOVE SON
IO, QUIVI SARÀ ANCHE IL MIO SERVITORE; SE UNO MI SERVE, IL PADRE
L’ONORERÀ.Giovanni 12:24 In verità, in verità io vi dico che se il
granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se
muore, produce molto frutto.25 Chi ama la sua vita, la perde; e chi odia
la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna.
26 Se uno mi serve, mi segua; e là dove son io, quivi sarà anche il mio
servitore; se uno mi serve, il Padre l’onorerà.

DOVUNQUE I FIGLI DI DIO SI TROVANO ,E INIZIANO A LODARE,E A
PREGARE IL SIGNORE GESU’,QUEL LUOGO,DIVENTA UN LUOGO DI
CULTO.L’Apostolo Paolo e Sila furono messi in prigione,ma in sulla
mezzanotte,Paolo e Sila iniziarono a pregare e a cantare inni a Dio,e la
Potenza del Signore scese in quella prigione,e si fece un gran
terremoto, talché la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in
quell’istante tutte le porte si apersero, e i legami di tutti si
sciolsero.GLORIA A DIO,PAOLO E SILA AVEVANO REALIZZATO DI
ESSERE LA CASA DEL SIGNORE E CHE IN QUALSIASI LUOGO
AVESSERO PREGATO E LODATO DIO,GESU’ SI SAREBBE MANIFESTATO
VENENDO IN LORO AIUTO. D’altronde e’ lo Spirito Santo,che ha fatto
scrivere:Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua
casa siamo noi se manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza
e la
speranza di cui ci vantiamo.

Atti 16:16 E avvenne, come andavamo al luogo d’orazione, che
incontrammo una certa serva, che avea uno spirito indovino, e con
l’indovinare procacciava molto guadagno ai suoi padroni.

17 Costei, messasi a seguir Paolo e noi, gridava: Questi uomini son
servitori dell’Iddio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza.

18 Così fece per molti giorni; ma essendone Paolo annoiato, si voltò e
disse allo spirito: Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da
costei. Ed esso uscì in quell’istante.

19 Ma i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era
svanita, presero Paolo e Sila, e li trassero sulla pubblica piazza davanti
ai magistrati,

20 e presentatili ai pretori, dissero: Questi uomini, che son Giudei,
perturbano la nostra città,

21 e predicano dei riti che non è lecito a noi che siam Romani né di
ricevere, né di osservare.

22 E la folla si levò tutta insieme contro a loro; e i pretori, strappate loro
di dosso le vesti, comandarono che fossero battuti con le verghe.

23 E dopo aver loro date molte battiture, li cacciarono in prigione,
comandando al carceriere di custodirli sicuramente.

24 Il quale, ricevuto un tal ordine, li cacciò nella prigione più interna, e
serrò loro i piedi nei ceppi.

25 Or sulla mezzanotte, Paolo e Sila, pregando cantavano inni a Dio; e i
carcerati li ascoltavano.

26 Ad un tratto, si fece un gran terremoto, talché la prigione fu scossa
dalle fondamenta; e in quell’istante tutte le porte si apersero, e i legami
di tutti si sciolsero.

27 Il carceriere, destatosi, e vedute le porte della prigione aperte, tratta
la spada, stava per uccidersi, pensando che i carcerati fossero fuggiti.

28 Ma Paolo gridò ad alta voce: Non ti far male alcuno, perché siam tutti
qui.

29 E quegli, chiesto un lume, saltò dentro, e tutto tremante si gettò ai
piedi di Paolo e di Sila;

30 e menatili fuori, disse: Signori, che debbo io fare per esser salvato?

31 Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa
tua.

32 Poi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano
in casa sua.

33 Ed egli, presili in quell’istessa ora della notte, lavò loro le piaghe; e
subito fu battezzato lui con tutti i suoi.

34 E menatili su in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e giubilava con
tutta la sua casa, perché avea creduto in Dio.

35 Or come fu giorno, i pretori mandarono i littori a dire: Lascia andar
quegli uomini.

36 E il carceriere riferì a Paolo queste parole, dicendo: I pretori hanno
mandato a mettervi in libertà; or dunque uscite, e andatevene in pace.

37 Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti senza essere
stati condannati, noi che siam cittadini romani, ci hanno cacciato in
prigione; e ora ci mandan via celatamente? No davvero! Anzi, vengano
essi stessi a menarci fuori.

38 E i littori riferirono queste parole ai pretori; e questi ebbero paura
quando intesero che eran Romani;

39 e vennero, e li pregarono di scusarli; e menatili fuori, chiesero loro
d’andarsene dalla città.

40 Allora essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia; e veduti i
fratelli, li confortarono, e si partirono.

GESU’ E’ LA PIETRA ANGOLARE.
“Egli (Gesù) è la pietra che è stata da voi edificatori sprezzata, ed è
divenuta la pietra angolare. E in nessun altro è la salvezza; poiché non
v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il
quale noi abbiamo ad essere salvati” Atti 4:10-12.Efesini 2:20 Siete stati
edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo
Gesù stesso la pietra angolare, 21 sulla quale l’edificio intero, ben
collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel
Signore. 22 In lui voi pure entrate a far parte dell’edificio che ha da
servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito.”Secondo la grazia di
Dio che mi è stata data, come esperto architetto, ho posto il
fondamento; un altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno badi a come vi
costruisce sopra; poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a
quello già posto, cioè Cristo Gesù” 1 Corinzi 3:10-11.Marco 12:10 Non
avete voi neppur letta questa Scrittura: La pietra che gli edificatori
hanno riprovata, è quella che è divenuta pietra angolare; 11 ciò è stato
fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri?

GESU’ DICE: POICHÉ DOVUNQUE DUE O TRE SON RADUNATI NEL NOME
MIO, QUIVI SON IO IN MEZZO A LORO.IL VERO CRISTIANO NON È MAI
SOLO,PERCHÈ INSIEME A LUI C’È LA TERZA PERSONA DELL’IDDIO
VIVENTE:LO SPIRITO SANTO.COSI CHE DOVUNQUE NOI CI
TROVIAMO,POSSIAMO PREGARE,SAPENDO CHE GESU’ E’ CON NOI.E
SICCOME SIAMO NOI E LO SPIRITO SANTO,POSSIAMO ACCORDARCI
CON LO SPIRITO SANTO,COSA CHIEDERE.E ANCOR DI PIU’,POSSIAMO
PARLARE IN ALTRE LINGUE,SAPENDO CHE LO SPIRITO SANTO PREGA
ATTRAVERSO DI NOI,CON PREGHIERE SECONDO LA SUA VOLONTA’.Ed
anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra si accordano a
domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio
che è nei cieli. Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio,
quivi son io in mezzo a loro.Matrteo 18:19,20.Il vero cristiano non è mai
solo,perchè insieme a lui c’è la Terza Persona dell’IDDIO VIVENTE:lo
Spirito Santo.

Romani 12:1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a
presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio;
questo è il vostro culto spirituale[a]. 2 Non conformatevi a questo
mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra
mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la
buona, gradita e perfetta volontà.

La comune adunanza è la nostra fratellanza,non la comunità,altrimenti a
quest’ora tante denominazioni starebbero peccando contro la Parola di
Dio.Perchè tante Denominazioni sono sorte attraverso DIVISIONI E
ABBANDONO delle loro Comunità che frequentavano.E non solo in
Italia,ma nel mondo intero.

Con la morte e Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo,si è
avverata anche questa Profezia.IL SALMISTA CHIEDEVA AL SIGNORE E
QUELLO RICERCAVA,DI DIMORARE NELLA CASA DEL SIGNORE TUTTI I
GIORNI DELLA SUA VITA.QUELLO CHE NON POTEVA IL SALMISTA,OGGI
LO POSSIAMO NOI.NOI POSSIAMO ABITARE OGNI GIORNO NEL
SANTUARIO(GESU’ CRISTO E’ IL SANTUARIO,LA CASA DI NOI
CREDENTI.AL RIPARO SOTTO LE SUE ALI).E QUANDO DIMORIAMO IN
GESU’,CONTEMPLIAMO ANCHE LA SUA BELLEZZA.E MENTRE
CONTEMPLIAMO LA BELLEZZA E LA GRANDEZZA DI DIO,LA
MEDITAZIONE DELLA SUA PAROLA,RIEMPIE LA NOSTRA VITA.Non lo so
se anche voi fate queste esperienze,quando dovunque ci troviamo,e
stiamo contemplando la bellezza del Signore,lo Spirito Santo,inizia a
farci meditare la Sua Parola,e ci porta da un lato all’altro della Bibbia,e ci
rivela le Sue profonde e sublimi Verita’.Salmo 27:4 Una cosa ho chiesto
all’Eterno, e quella ricerco: ch’io dimori nella casa dell’Eterno tutti i
giorni della mia vita, per mirare la bellezza dell’Eterno e meditare nel suo
tempio.Io voglio dunque, che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando
mani pure, senza ira e senza dispute.1 Timoteo 2:8.OGNI LUOGO PUO’
DIVENTARE LA CASA DEL PADRE,PERCHE’ IN QUALSIASI LUOGO CI
TROVIAMO,POSSIAMO ENTRARE ATTRAVERSO LA PORTA DEL
SANTUARIO:GESU’ CRISTO IL NAZARENO.OGNI VOLTA CHE ENTRIAMO
ATTRAVERSO LA PORTA,GESU’ CRISTO IL SIGNORE,IL SUO SANGUE CI
PURIFICA DA OGNI PECCATO.AMICO/A,NON HAI PIU’ BISOGNO DI FARE
PELLEGRINAGGI,COSI COME FACEVANO GLI EBREI,PER ENTRARE
NELLA CASA DEL PADRE. DOVUNQUE TI TROVI,PUOI INVOCARE GESU’
CRISTO,IL SANTO,IL GIUSTO,IL BENEDETTO IN ETERNO.GESU’ E’ LA
PORTA.ANCHE LA TUA CASA PUO’ DIVENTARE UN LUOGO DI CULTO,IL
TUO CORPO PUO’ DIVENTARE LA CASA DI GESU’.QUALSIASI SIA IL
LUOGO DOVE TU RIVOLGI LE TUE PREGHIERE ,LA TUA ADORAZIONE
ECC..A DIO ATTRAVERSO GESU’,DIVENTA LA CASA DEL PADRE.VAI CON
FEDE AL PADRE CELESTE,INVOCANDO IL NOME PREZIOSO DI
GESU’,DELL’UNIGENITO FIGLIO DI DIO,E LA PRESENZA DI
DIO,INONDERA’ LA TUA VITA.Giovanni 4:21 Gesù le disse: Donna,
credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme
adorerete il Padre.
22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che
conosciamo, perché la salvazione vien da’ Giudei.
23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il
Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre
richiede.
24 Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito
e verità.Giovanni 10:1 «In verità, in verità vi dico che chi non entra per la
porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un
brigante. 2 Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. 3 A
lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce; ed egli chiama le
proprie pecore per nome e le conduce fuori. 4 Quando ha messo fuori
tutte[a] le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché
conoscono la sua voce. 5 Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi,
fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei».
6 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono quali
fossero le cose che diceva loro.

Giovanni 2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi consuma.VOGLIAMO AVERE ANCHE NOI LO STESSO ZELO PER LA CASA DEL SIGNORE ANCHE NOI?!VOGLIAMO PRENDERCI CURA DELLA CASA DEL SIGNORE?!ALLORA
PRENDIAMOCI CURA GLI UNI DEGLI ALTRI.NON DIMENTICHIAMOCI CHE
ADESSO LA CASA DEL SIGNORE GESU’,LA CASA DI DIO,SIAMO
NOI.OGNI CREDENTE E’ DIVENTATO LA CASA DI DIO,IL TEMPIO DI
DIO.SE VOGLIAMO PRENDERCI CURA DELLA CASA DEL
SIGNORE,ALLORA DOBBIAMO PRENDERCI CURA GLI UNI DEGLI
ALTRI.QUESTO SIGNIFICA PRENDERSI CURA DELLA CASA DEL
SIGNORE GESU’,NON LE QUATTRO MURA DI UN EDIFICIO DI CULTO,MA
PRENDERSI CURA GLI UNI DEGLI ALTRI,QUESTO E’ LO ZELO CHE GESU’ CI CHIAMA A PRENDERE ESEMPIO DA LUI.
I Figli di Dio,sono guidati dallo Spirito di Dio.L’ORDINE CHE DIO CI DA’
QUANDO LA CHIESA (La Chiesa siamo noi)SI RADUNA ASSIEME,NON E’
COME L’ORDINE UMANO,COME L’ORDINE CHE L’UOMO
VUOLE.L’ORDINE CHE DIO CI DA’ ATTRAVERSO LA GUIDA DELLO
SPIRITO SANTO,CI PORTA A GLORIFICARE GESU’ CRISTO NOSTRO
SIGNORE NELLA PIENA LIBERTA’ DELLO SPIRITO SANTO,FACENDO DI
OGNUNO DI NOI STRUMENTI DI ADORAZIONE,CREANDO UNA SINFONIA
PERFETTA,SENZA SBAVATURE.L’ORDINE UMANO INVECE,PORTA A
SPEGNERE LO SPIRITO SANTO E LA LIBERTÀ CHE LO SPIRITO SANTO
CI DA’,QUANDO TUTTI INSIEME LO ADORIAMO.1 Corinzi 14:1
Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e
principalmente il dono di profezia.2 Perché chi parla in altra lingua non
parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito
proferisce misteri.
3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione,
di esortazione e di consolazione.4 Chi parla in altra lingua edifica se
stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa.5 Or io ben vorrei che tutti
parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è
superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch’egli interpreti, affinché la
chiesa ne riceva edificazione.
6 Infatti, fratelli, s’io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei
se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche
conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento?
7 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se
non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch’è suonato
col flauto o con la cetra?
8 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla
battaglia?
9 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare
intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria.
10 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è
senza significato.11 Se quindi io non intendo il significato del parlare,
sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me.
12 Così anche voi, poiché siete bramosi de’ doni spirituali, cercate di
abbondarne per l’edificazione della chiesa.13 Perciò, chi parla in altra
lingua preghi di poter interpretare;14 poiché, se prego in altra lingua,
ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa.15
Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con
l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con
l’intelligenza.16 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito,
come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire `Amen’ al
tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici?17 Quanto a te,
certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l’altro non è edificato.18 Io
ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi;19 ma nella chiesa
preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che
dirne diecimila in altra lingua.20 Fratelli, non siate fanciulli per senno;
siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini
fatti.
21 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di
gente d’altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi
ascolteranno, dice il Signore.22 Pertanto le lingue servono di segno non
per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno
non per i non credenti, ma per i credenti.
23 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in
altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno
essi che siete pazzi?
24 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche
estraneo, egli è convinto da tutti,25 è scrutato da tutti, i segreti del suo
cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà
Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi.26 Che dunque, fratelli?
Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un
insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una
interpretazione, facciasi ogni cosa per l’edificazione.
27 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un
dopo l’altro; e uno interpreti;28 e se non v’è chi interpreti, si tacciano
nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio.29 Parlino due o tre profeti, e gli
altri giudichino;
30 e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il
precedente si taccia.31 Poiché tutti, uno ad uno, potete profetare;
affinché tutti imparino e tutti sian consolati;32 e gli spiriti de’ profeti son
sottoposti a’ profeti,33 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di
pace.39 Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in
altre lingue;40 ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine.

Romani 8:14 poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son
figliuoli di Dio.

Un giorno i discepoli di Gesù videro un uomo che cacciava i demoni nel
nome di Gesù e dissero Signore quell’uomo non ci segue (non fa parte
della nostra denominazione o della nostra chiesa(Comunità)) digli di
smettere,ma il Signore Gesù disse loro,lasciatelo stare perchè nessuno
può fare opere potenti nel mio nome e poi parlare male di me.Ancora
oggi ci sono “chiese” che credono che solo chi fa parte della loro
denominazione è salvato,solo chi fa parte della loro denominazione
appartiene a Gesù,ma abbiamo visto chiaramente che la Chiesa di Gesù
Cristo non ha un’etichetta particolare,nessuno può arrogarsi questo
diritto.

L‘Apostolo Paolo dovette riprendere la Chiesa dei Corinti,perchè alcuni
di loro dicevano di appartenere a Pietro,altri di appartenere a Paolo,altri
ancora dicevano di appartenere ad Apollo.ma l’apostolo gli disse:voi
siete di Gesù Cristo,che è stato fatto da Dio Padre,sapienza e
giustizia,santificazione e redenzione,affinchè come è scritto:chi si
gloria,si gloria nel Signore Gesù.

In chi ci stiamo glorificando,nell’uomo o in Dio?Chi stiamo innalzando
L’uomo o Gesù Cristo?Chi stiamo glorificando,una chiesa in particolare
o Gesù?Chi stiamo predicando affinchè gli uomini possono avere
salvezza,Gesù Cristo o la nostra denominazione?

Poniti queste domande ,se non stai glorificando Gesù,ma stai
glorificando l’uomo o una chiesa in particolare significa che nel tuo
cuore non c’è Gesù,se stai predicando che per avere salvezza le
persone devono appartenere alla tua denominazione,significa che non
hai Gesù Cristo nel tuo cuore,ma stai solo vivendo una religione.

La bocca parla di ciò che c’è nel cuore,se nel tuo cuore c’è Gesù,allora
non potrai fare a meno di proclamare l’amore di Dio,se nel tuo cuore c’è
Gesù,allora non potrai fare a meno di dire agli altri: Gesù ti
ama,ravvediti.Perchè tutti coloro che hanno Gesù nel cuore ,non
possono fare a meno di glorificare il nome Santo di Gesù,tutti coloro che
hanno Gesù nel cuore ,non potranno fare a meno di dire agli altri,adora
Gesù, Egli è la tua salvezza,invocalo e pentiti dei tuoi peccati e credi nel
Signore Gesù Cristo e sarai salvato.

Nessuno dunque si glori degli uomini perchè ogni cosa è di tutti quelli
che credono in Gesù,il mondo,la vita,la morte e le cose presenti e le
cose future, tutto è di coloro che credono in Gesù Cristo;e noi siamo di
Gesù Cristo e Gesù Cristo è di Dio.

Allora cosa vuoi fare,vuoi continuare a vivere nella Religione o nella
Filosofia o vuoi fare parte della Chiesa di Gesù?Formata da tutti
coloro,di qualsiasi ceto sociale o di nazionalità ,che hanno fatto di Gesù
Cristo il proprio Signore e Salvatore e aspettano la beata venuta del
Signore Gesù e sanno che per loro, dopo la loro morte c’è la vita.
Non rifiutare questo messaggio di salvezza,ma accetta anche tu Gesù
Cristo come tuo Signore e Salvatore ed inizia ad avere comunione con
Lui,ricordati qualunque sia il tuo peccato,Gesù l’ha pagato sulla croce
per te.Gesù ti ama,accettalo e vedrai la Gloria di Dio.
FREQUENTARE LE RIUNIONI DI CULTO E’ COSA BUONA ED E’ MOLTO
IMPORTANTE,MA E’ ANCORA PIU’ IMPORTANTE E BUONA COSA
FREQUENTARE GESU’ FUORI DAL LUOGO DI CULTO.CONSACRAZIONE E
BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO(Nota molto bella, leggetela tutta)E’
MOLTO IMPORTANTE FREQUENTARE LE RIUNIONI DI CULTO.IN MODO
SPECIALE,QUANDO SI E’ ALL’INIZIO DELLA FEDE,DELLA
CONVERSIONE.MI RICORDO QUANDO ALL’INIZIO DELLA
FEDE,ALL’INIZIO DELLA MIA CONVERSIONE,FREQUENTAVO TUTTE LE
RIUNIONI DI CULTO.ED IN QUELLE RIUNIONI,CI VENIVA INSEGNATO A
RICERCARE IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO.E CI VENIVA
DETTO,CHE GESU’ POTEVA BATTEZZARCI NELLO SPIRITO
SANTO,DOVUNQUE NOI POTEVAMO TROVARCI,L’IMPORTANTE ERA
MANTENERE,L’ATTITUDINE DI LODE E ADORAZIONE E DI PREGHIERA,E
DI RISPETTO VERSO DIO,ANCHE DURANTE IL NOSTRO AGIRE
GIORNALIERO.E MI RICORDO CHE A CASA MIA, STAVO LI,AI
PIEDI DI GESU’,A RICERCARE IL BATTESIMO NELLO
SPIRITO SANTO.A LEGGERE LA PAROLA DI DIO,AD
ASCOLTARE E CANTARE CANTICI CRISTIANI.CARI NEL
SIGNORE,E’ IMPORTANTE FREQUENTARE LE RIUNIONI DI
CULTO,MA NON FINISCE LI,LA STESSA ATTITUDINE LA
DOBBIAMO AVERE ANCHE NEL NOSTRO
PRIVATO,DOBBIAMO AMARE DIO,CON TUTTA LA NOSTRA
MENTE,IL NOSTRO CUORE.LODARLO,E PER CHI E’
BATTEZZATO NELLO SPIRITO SANTO,PREGARE IN
LINGUE,NELLA NOSTRA INTIMITA’ CON DIO.IL NOSTRO
CULTO A DIO,NON INIZIA E NON FINISCE,NELL’ORA
STABILITA DEI CULTI,MA DEVE ESSERE
CONTINUA,PERCHE’ NOI SIAMO DIVENTATI LA SUA CASA.A
VOLTE SENTO DIRE,CHE GESU’ E’ ARRIVATO PRIMA DI NOI
NEL LUOGO DI CULTO,A PARTE IL FATTO,CHE GESU’ E’ IN
OGNI LUOGO.MA SE GESU’ E’ IL NOSTRO DIO,LO SPIRITO
SANTO E’ COLUI CHE CI ACCOMPAGNA,E LUI NON SE NE VA
DA NOI,PER ARRIVARE PRIMA,MA CON AMORE,CI
ACCOMPAGNA E DIRIGE I NOSTRI PASSI.

E COSI,CARI NEL SIGNORE,SE ABBIAMO QUESTA
ATTITUDINE DI AMORE E CONSACRAZIONE PER GESU’,IL
SIGNORE PUO’ BATTEZZARCI,IN QUALSIASI LUOGO CI
POSSIAMOTROVARE.IO,PER ESEMPIO, VENNI
BATTEZZATO A CASA MIA.CI SONO FRATELLI CHE SONO
STATI BATTEZZATI IN UN PUB,QUALCUN ALTRO E’ STATO
BATTEZZATO QUANDO SI TROVAVA SUL LUOGO DI
LAVORO.

UNA VOLTA CHE IL CULTO E’ FINITO,NON DEVE FINIRE
ANCHE LA NOSTRA RICERCA PER RICEVERE IL BATTESIMO
NELLO SPIRITO,MA BISOGNA PERSEVERARE,DEVE
DIVENTARE LA COSA PIU’ IMPORTANTE DELLA TUA VITA,E
IL SIGNOR GESU’ PREMIERA’ LA TUA PERSEVERANZA.

RICORDATI,GESU’ NON RIMANE NELLE QUATTRO MURA
DEL LUOGO DOVE E’ STATO CELEBRATO IL
CULTO,QUANDO NOI ANDIAMO VIA DAL LUOGO DI
CULTO,GESU’ SE NE VIENE CON NOI,PERCHE’ STA INSIEME
A TE,INSIEME A NOI,VIVE CON TE,VIVE IN TE,VIVE CON NOI
E IN NOI.

PERSEVERA E GESU’ PREMIERA’ LA TUA
PERSEVERANZA.NON E’ IMPORTANTE DA QUANTO TEMPO
SEI CONVERTITO,GESU’ PUO’ BATTEZZARTI,NONOSTANTE
LA NOSTRA ETA’ DI CONVERSIONE.E POI DOPO ESSERE
STATI BATTEZZATI,PERSEVERIAMO A STARE SEMPRE
VICINI A GESU’,A TENERE IL FUOCO ACCESO
SULL’ALTARE,L’ALTARE E’ IL NOSTRO CUORE,LA NOSTRA
VITA.

RICORDIAMOCI CHE NOI SIAMO DIVENTATI IL TEMPIO DI
DIO,LA CASA DI GESU’,IL TEMPIO DELLO SPIRITO
SANTO.FREQUENTIAMO TUTTE LE RIUNIONI DI CULTO CHE
VOGLIAMO,MA NON DIMENTICHIAMOCI DI FREQUENTARE
GESU’,DURANTE LE NOSTRE GIORNATE,IL NOSTRO
VIVERE QUOTIDIANO.

VERRANNO MOMENTI IN CUI TUTTA QUESTA NOSTRA
CONSACRAZIONE CI SERVIRA’,E’ IMPORTANTE AVERE
SEMPRE DELL’OLIO NELLA NOSTRA LAMPADA.ESSERE
RIPIENI DI SPIRITO SANTO,AVERE UN BUON
DEPOSITO.NESSUNO DI NOI SI ILLUDA,TUTTI POSSIAMO
DIVENTARE SONNACCHIOSI E
ADDORMENTARCI.RICORDATE LE DIECI VERGINI.
TUTTE E DIECI SI ADDORMENTARONO,MA CINQUE
FURONO AVVEDUTE,SI FECERO IL PIENO DI OLIO.VI
RICORDATE GIUSEPPE CON LA CARESTIA IN EGITTO COSA
FECE?DURANTE I SETTI ANNI DI ABBONDANZA,RIEMPI I
GRANAI DI GRANO,COSICCHE’ NEL PAESE D’EGITTO C’ERA
ABBONDANZA DI OGNI BENE.FACCIAMO NELLO
SPIRITUALE COME GIUSEPPE,RIEMPIAMO LA NOSTRA
VITA,DEL PANE DELLA VITA,GESU’ CRISTO
ILSIGNORE.COSI ANCHE NOI,STIAMO SEMPRE AI PIEDI DI
GESU’,COSI, CHE QUANDO VERRANNO MOMENTI
DIFFICILI,SAREMO SEMPRE PIENI DELL’ABBONDANZA
DELLO SPIRITO DI DIO.

FREQUENTARE LE RIUNIONI DI CULTO E’ COSA BUONA ED
E’ IMPORTANTE,MA E’ ANCORA PIU’ IMPORTANTE E BUONA
COSA FREQUENTARE GESU’ FUORI DAL LUOGO DI CULTO.DATE
DARE TUTTO NOI STESSI COME SACRIFICIO VIVENTE A
DIO,E QUESTO SARA’ IL NOSTRO CULTO PERSONALE A
DIO.QUANDO NOI CI DAREMO IN QUESTO MODO AL
SIGNORE,VEDREMO LA SUA GLORIA E STAREMO SEMPRE
SOTTO LA SUA UNZIONE E GESU’ CI USERA’
POTENTEMENTE,SIA NELLA COMUNITA’ QUANDO CI RADUNIAMO E SIA
FUORI.E NOI DAREMO GLORIA E LODE,AL
NOSTRO DIO E SIGNORE E SALVATORE CRISTO GESU’ IL
MESSIA,ALLELUIA.FAREMO ESPERIENZE SPIRITUALI
MERAVIGLIOSE,E LA SUA PRESENZA SARA’ DEL CONTINUO
CON NOI,SARA’ GLORIOSO VIVERE IL NOSTRO
QUOTIDIANO INSIEME CON GESU’.

CERTAMENTE CARI,NON VOGLIO NASCONDERVI,CHE NON
SARA’ UN CAMMINO FACILE,CI SARANNO
TRIBOLAZIONI,PERSECUZIONI ECC..MA NE VARRA’ LA
PENA,CAMMINARE INSIEME A GESU’ E’ BELLISSIMO.E
GESU’ NON PERMETTERA’ MAI CHE QUALCUNO,CHIUNQUE
ESSO SIA,POSSA PRENDERE IL SOPRAVVENTO SU DI
NOI,MA SCONFIGGERA’ OGNI NOSTRO NEMICO E CI DARA’
SEMPRE LA VITTORIA.NESSUNO CI POTRA’ FARE DEL
MALE,E AVREMO L’AUTORITA’ DI CALPESTARE SERPENTI
E SCORPIONI E TUTTA LA POTENZA DEL NEMICO.E’
VERO,VERRANNO GIORNI CHE STAREMO NEL TERZO
CIELO,COSI COME VERRANNO GIORNI CHE STAREMO NEL
DESERTO,MA IN OGNI CASO,O SULLE MONTAGNE O NELLE
VALLI,OGNI COSA COOPERERA’ PER IL NOSTRO BENE.MA
RITORNIAMO AL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO,E DI
COME IL SIGNORE MI HA BATTEZZATO.

Mi ricordo quando mi convertii al Signore,ho pregato nove
mesi,ed in tutto quel periodo mi ricordo che ho dovuto
mettere a posto tante cose nella mia vita e l’ho fatto sempre
chiedendo a Lui la forza per poter fare tutta la Sua
volontà,perchè?
Perchè volevo che questa promessa si compisse nella mia
vita e Gloria a Dio dopo nove mesi questo successe,il
Signore mi parlò mentre stavo per strada e mi disse:adesso
che vai a casa mettiti in preghiera ed io ti battezzerò.Il
Signore aveva premiato la mia perseveranza: Luca 11: 9 Io
altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete;
picchiate, e vi sarà aperto. 10 Poiché chiunque chiede
riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. 11 E chi è
quel padre tra voi che, se il figliuolo gli chiede un pane, gli
dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece una
serpe? 12 Oppure anche se gli chiede un uovo, gli dia uno
scorpione? 13 Se voi dunque, che siete malvagi, sapete
dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre
celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo
domandano!

Allora per esperienza fratelli e sorelle, io ho visto che
differenza c’è fra l’aver ricevuto lo Spirito Santo o l’essere
stati Battezzati nello Spirito Santo,la differenza è questa:
Immaginate di trovarvi in una vasca da bagno piena
d’acqua,la testa sta fuori, non ti puoi muovere molto,in
poche parole i tuoi movimenti sono limitati,non puoi andare
da nessuna parte, questo è aver ricevuto lo Spirito Santo.

Mentre invece quando vieni Battezzato nello Spirito Santo è
come se ti trovassi dentro una grande piscina piena
d’acqua,puoi immergerti quando vuoi,puoi nuotare,puoi
sguazzare nell’acqua,i tuoi movimenti non sono più limitati
ma hai un grande campo d’azione davanti a te,puoi andare
dove vuoi,ed è proprio cosi che si sente, quando uno riceve
il Battesimo nello Spirito Santo.

Efesini 4:4 VI È UN CORPO SOLO ( 1 Corinzi 12:7 Ora voi siete il corpo di
Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua. 28 E Dio ha posto
nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti,
in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di guarigioni, assistenze,
doni di governo, diversità di lingue.) E UN SOLO SPIRITO (Giovanni
14:26a Lo Spirito Santo,il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre
manderà nel mio nome.)

Giovanni 2:17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi consuma.VOGLIAMO AVERE ANCHE NOI LO STESSO ZELO PER LA CASA DEL SIGNORE ANCHE NOI?!VOGLIAMO PRENDERCI CURA DELLA CASA DEL SIGNORE?!ALLORA
PRENDIAMOCI CURA GLI UNI DEGLI ALTRI.NON DIMENTICHIAMOCI CHE
ADESSO LA CASA DEL SIGNORE GESU’,LA CASA DI DIO,SIAMO
NOI.OGNI CREDENTE E’ DIVENTATO LA CASA DI DIO,IL TEMPIO DI
DIO.SE VOGLIAMO PRENDERCI CURA DELLA CASA DEL
SIGNORE,ALLORA DOBBIAMO PRENDERCI CURA GLI UNI DEGLI
ALTRI.QUESTO SIGNIFICA PRENDERSI CURA DELLA CASA DEL
SIGNORE GESU’,NON LE QUATTRO MURA DI UN EDIFICIO DI CULTO,MA
PRENDERSI CURA GLI UNI DEGLI ALTRI,COSI ADEMPIREMO CIO’ CHE
DICE IL SIGNORE DI PRENDERCI CURA DELLA SUA CASA.LA SUA CASA
SIAMO NOI,OGNI CREDENTE E’ LA CASA DI DIO,LA CASA DI GESU’.COSI
OGNUNO DI NOI DOBBIAMO PRENDERCI CURA DELLA CASA DEL
SIGNORE,CIOE’ PRENDERCI CURA GLI UNI DEGLI ALTRI.SECONDO LE
NOSTRE POSSIBILITA’ SPIRITUALI E MATERIALI,SECONDO LE
OPPORTUNITA’ CHE GESU’ CRISTO CI DA’.QUESTO E’ IL VERO SENSO
DELLA VITA FRATERNA,DELLA VITA COMUNITARIA:PRENDERCI CURA
GLI UNI DEGLI ALTRI.CONOSCENDO I BISOGNI DI QUALCUNO,SE
POSSIAMO AIUTARLO,LO AIUTEREMO.SE NON POSSIAMO FARLO
MATERIALMENTE,LO POSSIAMO FARE CON LA PREGHIERA:MOLTO
PUO’ LA SUPPLICAZIONE DEL GIUSTO FATTA CON
EFFICACIA.PORTARE I PESI GLI UNI DEGLI ALTRI,QUESTO SIGNIFICA
VIVERE LA VITA COMUNITARIA,LA VITA CRISTIANA,PRENDERSI CURA
DELLA CASA DEL SIGNORE.OGNI CREDENTE E’ LA CASA DEL
SIGNORE.E QUANDO NOI CI PRENDIAMO CURA DEL NOSTRO
FRATELLO,DELLA NOSTRA SORELLA,CI STIAMO PRENDENDO CURA
DELLA CASA DEL SIGNORE.ALLA LUCE DEL NUOVO
TESTAMENTO,QUESTO SIGNIFICA PRENDERSI CURA DELLA CASA DEL
SIGNORE,CIOE’ PRENDERSI CURA DEL PROPRIO FRATELLO E DELLA
PROPRIA SORELLA IN CRISTO GESU’.VOI SIETE IL TEMPIO DI DIO,VOI
SIETE LA CASA DI GESU’.Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la
sua casa; E LA SUA CASA SIAMO NOI,se riteniamo ferma sino alla fine la
nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.
7 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce,8 non
indurate i vostri cuori.
La casa del Signore siamo noi.Dio non abita in Templi fatti da mano
d’uomo.Atti 7:48 L’Altissimo però non abita in templi fatti da man
d’uomo, come dice il profeta:
49 Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi
edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo?50
Non ha la mia mano fatte tutte queste cose? .Ebrei 3:6 ma Cristo lo è
come Figlio, sopra la sua casa; E LA SUA CASA SIAMO NOI,se riteniamo
ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.
7 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce,8 non
indurate i vostri cuori.

PERCHÉ NOI CRISTIANI DIAMO SEMPRE GLORIA A DIO, GLORIA A GESÙ?! PERCHÉ TUTTO ESCLAMA GLORIA NEL TEMPIO DEL SIGNORE, NEL TEMPIO DI DIO, E NOI DA QUANDO ABBIAMO ACCETTATO GESÙ CRISTO COME NOSTRO SIGNORE E SALVATORE, DA QUANDO GESÙ CI HA SALVATO, SIAMO DIVENTATI IL TEMPIO DI DIO, IL TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO, LA TERZA PERSONA DELL’IDDIO VIVENTE E SANTO, CHE CI PORTA A LODARE DIO, A LODARE GESÙ , A TESTIMONIARE DI GESÙ CRISTO, A PROCLAMARE LE VIRTÙ DI GESÙ.E A CONDURRE UNA VITA SECONDO LA SUA VOLONTÀ. GLORIA A DIO, GESÙ CRISTO È GRANDE.

DOVUNQUE TI TROVI INVOCA GESU’,E GESU’ SI MANIFESTERA’ A TE. UN UOMO,E DIO CHE SI MANIFESTA A QUELL’UOMO,BASTA E AVANZA,PER FAR DIVENTARE IN QUEL MOMENTO,QUEL LUOGO,UN LUOGO SANTO.MOSE’ E L’ANGELO DELL’ETERNO (GESU’).UN UOMO E DIO, E IL LUOGO DOVE DIO SI MANIFESTO’ IN UNA FIAMMA IN MEZZO AD PRUNO,DIVENTO’ UN LUOGO SANTO.E DIO CHE DICE A MOSE’,PRIMA DI AVVICINARSI DI TOGLIERSI I CALZARI DAI PIEDI,PERCHE’ IL LUOGO DOVE STAVA ERA DIVENTATO SUOLO SACRO.DOVUNQUE DIO SI MANIFESTA,QUEL LUOGO E’ UN LUOGO SANTO.SE GESU’ VIVE NELLA TUA VITA,LA TUA PERSONA E’ UN LUOGO SANTO,PERCHE’ DIO SI MANIFESTA NELLA TUA VITA.Io voglio dunque, che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute.1 Timoteo 2:8.Matteo 18:20 (Gesù dice) Poiché dovunque due o tre son radunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro.TU E GESU’ SIETE LA MAGGIORANZA.CERCA GESU’,DOVUNQUE TI TROVI E GESU’ SI MANIFESTERA’ A TE E IL LUOGO DOVE STARAI SARA’ UN LUOGO SANTO,E SE RICEVERAI GESU’ DENTRO AL TUO CUORE,TU DIVENTERAI IL TEMPIO DI DIO,E LA SUA PRESENZA IN TE,TI FARA’ ESSERE SANTO,AGLI OCCHI DI DIO PADRE.

Esodo 3:1 Or Mosè pasceva il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; e guidando il gregge dietro al deserto, giunse alla montagna di Dio, a Horeb.

2 E l’angelo dell’Eterno gli apparve in una fiamma di fuoco, di mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava.

3 E Mosè disse: `Ora voglio andar da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!’

4 E l’Eterno vide ch’egli s’era scostato per andare a vedere. E Dio lo chiamò di mezzo al pruno, e disse: `Mosè! Mosè!’ Ed egli rispose: `Eccomi’.

5 E Dio disse: `Non t’avvicinar qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai, è suolo sacro’.

Giovanni 1:9 La vera luce che illumina ogni uomo, era per venire nel mondo.

10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto.

11 È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto;

12 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome;

13 i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio.

14 E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre.

15 Giovanni gli ha resa testimonianza ed ha esclamato, dicendo: Era di questo che io dicevo: Colui che vien dietro a me mi ha preceduto, perché era prima di me.

16 Infatti, è della sua pienezza che noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia sopra grazia.

17 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo.

18 Nessuno ha mai veduto Iddio; l’unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, è quel che l’ha fatto conoscere.

Io voglio dunque, che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute.1 Timoteo 2:8

NOI CRISTIANI,FIGLI/E DI DIO,SIAMO LA CASA DI GESU’:Ebrei 3:6 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; E LA SUA CASA SIAMO NOI,se riteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza.7 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce,8 non indurate i vostri cuori.
Efesini 2:20 edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare.INFATTI IL FONDAMENTO DEGLI APOSTOLI E DEI PROFETI ERA GESU’ CRISTO,E GESU’ E’ ANCORA OGGI IL FONDAMENTO DEI CREDENTI.COSI COME GLI APOSTOLI ERANO FONDATI SU GESU’,COSI ANCORA NOI SIAMO FONDATI SU GESU.POICHE’ NESSUNO PUO’ PORRE ALTRO FONDAMENTO.SOLO GESU’ E’ IL FONDAMENTO.1 Corinzi 3:11.
Mt 16:18 E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere.Poiche’ nessuno puo’ porre altro fondamento che e’ quello gia’ posto,Gesu’ Cristo il Signore.1 Corinzi 3:11.GESU’ E” LA PIETRA CHE GLI EDIFICATORI HANNO DISPREZZATO.LA CHIESA DI GESU’ E’ FONDATA SU GESU’,NON SU PIETRO.
PIETRO SIGNIFICA SASSO GESU’ STA DICENDO A PIETRO TU SE UN SASSO,MA E’ SU QUESTA PIETRA,CIOE’ GESU’,CHE EDIFICHERO’ LA MIA CHIESA. INFATTI LA PAROLA VIENE SPIEGATA DALLA PAROLA.I PASSI BIBLICI DA ME CITATI,SPIEGANO BENISSIMO CHI E’ LA PIETRA.GESU’.

NOI CRISTIANI SIAMO IL TABERNACOLO DI DIO,LA DIMORA DI DIO,IL TABERNACOLO DI DIO.NON C’E’ NESSUN SANTISSIMO SACRAMENTO,MA C’E’ UN DIO SANTISSIMO CHE SI CHIAMA GESU’, E CHIUNQUE LO INVOCA VERRA’ SALVATO.NELLA BIBBIA NON C’E’ NESSUN TABERNACOLO CON LA PISSIDE,L’OSTENSORIO ECC.. CHE I CRISTIANI DEVONO ADORARE,MA NELLA BIBBIA,C’E’ IL PADRE,IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO,CHE VOGLIONO DIMORARE DENTRO DI NOI. Noi cristiani siamo la DIMORA DI DIO,IL TABERNACOLO DI DIO.(Significato di Tabernacolo:in ebraico: ??????????, mishkan, “residenza” o “dimora”).Giovanni 14:23 Gesù rispose e gli disse: Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui.24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
GESU’ E’ IL NOSTRO SANTUARIO E NOI CRISTIANI,FIGLI/E DI DIO,SIAMO LA CASA DI GESU’ :Isaia 8:13 Santificate il SIGNORE degli eserciti! Sia Lui quello per cui provate timore e paura!14 EGLI SARÀ UN SANTUARIO, ma anche una pietra d’intoppo, un sasso d’inciampo.Ebrei 10:19 Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù,
20 per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne,
21 e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio,
22 accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura.
23 Riteniamo fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse.
Io voglio dunque, che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando mani pure, senza ira e senza dispute.1 Timoteo 2:8
Pace nel tuo cuore,che Dio ti benedica.

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GRANDE SCISMA O SCISMA D’ORIENTE.

Grande Scisma, conosciuto dalla storiografia occidentale come Scisma d’Oriente e definito dagli Ortodossi Scisma dei Latini, fu l’evento che, rompendo l’unità di quella che fu la Chiesa di Stato dell’Impero romano basata sulla Pentarchia, divise la Cristianità Calcedonese fra la Chiesa cattolica occidentale, che aveva sviluppato il concetto del primato (anche giurisdizionale) del Vescovo di Roma (in quanto considerato successore dell’Apostolo Pietro), e la Chiesa ortodossa orientale, che invece riteneva di rappresentare la continuità della chiesa indivisa del primo millennio, senza cedimenti a quelle che riteneva innovazioni dei Latini. Sebbene normalmente si indichi il 1054 come anno dello scisma, ossia quando papa Leone IX, attraverso i suoi legati, lanciò la scomunica al patriarca Michele I Cerulario e quest’ultimo, a sua volta, rispose con un proprio anatema scomunicando i legati, lo Scisma fu in realtà il risultato di un lungo periodo di progressivo distanziamento fra le due Chiese.

Le dispute alla base dello scisma erano sostanzialmente due. La prima riguardava l’autorità papale: il papa (ossia il vescovo di Roma), ritenendosi investito del primato petrino su tutta la Chiesa per mandato di Cristo, da cui avrebbe ricevuto le “chiavi del Regno dei Cieli” e l’autorità di “pascerne gli agnelli” (cfr. i Vangeli di Matteo e Giovanni) e quindi di un vero potere giurisdizionale (secondo il linguaggio rabbinico conferire le chiavi a qualcuno significa investirlo di un’autorità), iniziò a reclamare la propria “naturale” autorità anche sui quattro patriarcati orientali (CostantinopoliAlessandriaAntiochia e Gerusalemme, che, con Roma, formavano la cosiddetta pentarchia). Questi erano disposti a concedere al Patriarca d’Occidente un primato solo onorario e a lasciare che la sua autorità effettiva si estendesse solo sui cristiani d’Occidente, ritenendo il primato romano privo di fondamento scritturistico. L’altra disputa, di ambito trinitario e apparentemente meno “politica” concerneva l’aggiunta del Filioque nel Credo niceno, avvenuta in ambito latino. Esistevano inoltre altre cause, meno significative, fra le quali talune variazioni di certi riti liturgici (questione dell’uso del pane azzimo durante l’eucaristia, il matrimonio dei preti, la confermazione dei battezzati riservata soltanto al vescovo, ecc.). Ma anche e soprattutto ragioni politiche (alleanza papale con Franchi e Normanni) e rivendicazioni conflittuali di giurisdizione (nel sud Italia, nei Balcani e nell’area slava).

La Chiesa si divise lungo linee dottrinaliteologichelinguistichepolitiche e geografiche, e la frattura fondamentale non si è, finora, più rinsaldata. Si ebbero, in effetti, due formali riunioni dell’Oriente con Roma, nel 1274 (nel Secondo Concilio di Lione) e nel 1439 (nel Concilio di Firenze), ma in entrambi i casi le riconciliazioni tra Roma e l’Oriente furono poi disconosciute dai fedeli e dal basso clero delle Chiese orientali, in quanto i capi spirituali che vi presero parte, nel consentire queste cosiddette “unioni”, avrebbero oltrepassato la propria autorità, non ottenendo alcuna ritrattazione da parte latina delle “prassi” controverse affermatesi in Occidente. Gli ulteriori tentativi di riconciliare le chiese d’oriente e quella di Roma fallirono, tuttavia alcune comunità ecclesiastiche, inizialmente Ortodosse, nel corso dei secoli cambiarono giurisdizione, riconoscendo l’autorità del papa e diventando Cattoliche. Tali comunità sono ora dette Chiese cattoliche di rito orientale ovvero Uniati (termine spregiativo con cui gli ortodossi indicano coloro i quali si sono sottomessi a Roma, accettandone il contestato primato giurisdizionale).

Seppure la maggioranza delle fonti pongano come anno decisivo il 1054, altri fanno risalire lo Scisma ad anni (ed eventi) diversi:

Il dato di fatto è che tuttora la Chiesa cattolica occidentale e quella Ortodossa orientale rimangono separate, anche se entrambe continuano a definirsi una, santa, cattolica ed apostolica (in ossequio al Credo niceno-costantinopolitano) e a rivendicare la propria “ortodossia”, dando a intendere che, con lo scisma, sia stata l’altra parte ad aver lasciato la chiesa d’origine.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

All’inizio, la Chiesa cristiana riconosceva la posizione principale di tre vescovi, conosciuti come patriarchi: il vescovo di Roma, il vescovo di Alessandria e il vescovo di Antiochia; ad essi si aggiunsero il vescovo di Costantinopoli e il vescovo di Gerusalemme. Con il Concilio di Calcedonia, del 451, si dovranno dunque contare cinque patriarcati, di cui solo uno in Occidente. I patriarchi avevano autorità e precedenza sugli altri vescovi della Chiesa nella relativa circoscrizione, che in Oriente corrispondeva ad una diocesi romana. Alcuni storici sostengono che prima della metà del II secolo, od anche più tardi, non venisse riconosciuto alcun primato al vescovo di Roma (il papa)[1], mentre altri autori cattolici sostengono la tesi opposta[2], non tanto in virtù della posizione del pontefice come successore di san Pietro (non accettata dagli altri patriarchi sebbene riconosciuta dai Padri della Chiesa, come Ignazio di Antiochia, Ireneo di Lione, Ambrogio di Milano, ecc…), ma perché la sede papale aveva una particolare importanza che consisteva nel fatto che Roma era capitale dell’Impero romano. Anche dopo che Costantino il Grande spostò la capitale a Costantinopoli nel 330, il papa mantenne la sua posizione di primus inter pares (primo fra pari), come ribadito dal secondo Concilio ecumenico nel 381, sebbene questa non fosse accompagnata da alcuna facoltà di veto né da altri poteri monarchici sugli altri patriarchi. In particolare, dopo la promozione di Costantinopoli a capitale, la posizione del patriarca di quella città cominciò ad essere considerata la seconda per importanza dopo quella del papa.

La disunione nell’ambito dell’Impero romano contribuì alle diatribe nell’ambito della Chiesa. Teodosio il Grande, che morì nel 395, fu l’ultimo imperatore a regnare su un impero unito; dopo la sua morte, l’impero fu diviso in due metà, occidentale e orientale, ognuna con il suo distinto imperatore. Entro la fine del V secolo l’Impero romano d’Occidente era già caduto, mentre l’Impero romano d’Oriente (conosciuto più avanti anche come Impero bizantino e Impero Romeo) continuava a prosperare.

L’antico Impero romano d’Occidente scomparve a causa delle invasioni dei Germani: da secoli il centro gravitazionale dell’Europa orbitava attorno al Mar Mediterraneo. Grazie a questo mare si diffuse la civiltà romana e per suo mezzo anche dopo il crollo dell’Impero romano d’Occidente le più lontane parti d’Europa comunicavano ancora tra loro. La religione, i costumi e anche le idee erano nonostante tutto omogenee. Le invasioni dei Germani non avevano mutato in modo sostanziale questa situazione. Fu l’invasione musulmana, invece, a isolare l’Occidente proprio da quell’Oriente da cui anticamente erano giunte le più raffinate forme della vita civile e culturale, con gli arabi stanziati in Spagna ad ovest e lungo le coste dell’Africa a sud-est (facendo scomparire la Chiesa africana di Cartagine). La Chiesa d’Occidente dovette pertanto salvaguardare la sua organizzazione, la sua gerarchia: i popoli germanici diventarono suoi figli come lo erano divenuti i romani. Ma si barbarizzò: il pensiero teologico e filosofico cessò e la fonte dei Padri della Chiesa non riuscì più a dare nuovi spunti di ricerca. Rimasero soltanto pochi ecclesiastici a interessarsi di teologia o di morale. Tuttavia è grazie alla Chiesa che la memoria romana si tramandò. Fu la Chiesa d’Occidente ad amministrare la cosa pubblica, anche perché non c’era nessuno in grado di farlo, ed eseguì questo compito con il suo personale, i suoi preti e i suoi vescovi. Paradossalmente lo Stato si clericalizzò: la Chiesa ebbe in affido la cura degli affari secolari specie con l’istituzione tedesca dei vescovi-conti. Perciò, non solo perché cristiana, ma anche in quanto romana la Chiesa d’Occidente sopravvisse al disfacimento del mondo antico nella parte occidentale. Queste, le cause che emanciparono la Chiesa romana d’occidente rispetto alla Chiesa romana d’oriente.

Altri fattori fecero sì che l’Oriente e l’Occidente andassero ulteriormente discostandosi. La lingua dominante dell’Occidente era il latino, mentre in Oriente era più diffuso il greco. Nonostante il bilinguismo latino/greco fosse frequente presso i ceti sociali più elevati e gli uomini di cultura, iniziò, ancor prima della caduta dell’Impero d’Occidente, a declinare, e il numero di persone in grado di parlare entrambe le lingue divenne sempre più raro, rendendo difficile la comunicazione fra Oriente e Occidente. Con il venir meno dell’unità linguistica, anche l’unità culturale iniziò a dare segni di cedimento: la cultura occidentale si trasformò sensibilmente per influenza dei popoli germanici, mentre l’Oriente continuava ad essere legato alla tradizione della cristianità ellenistica, rafforzando la tradizione e il rito greco in cui si espresse la Chiesa delle origini. Tale differenza si fece sempre più profonda nel corso dell’VIII secolo quando i Papi, caduto l’Esarcato di Ravenna per mano longobarda, chiamarono in aiuto i re Franchi, con reciproco appoggio. Anzi successivamente, stanchi delle secolari lotte iconoclaste, rinnovarono lo stesso Impero d’Occidente con Carlo Magno, voltando le spalle ai sovrani dell’Impero Romano d’Oriente[3].

In ogni caso, le due metà della Chiesa si andavano progressivamente distanziando: usavano riti differenti e avevano accentuazioni differenti alle dottrine religiose. Sebbene al Grande Scisma tra le due parti della cristianità si sarebbe arrivati solo cinque secoli più tardi, le cause che l’avrebbero determinato apparivano chiaramente percettibili fin dall’epoca che seguì la scomparsa dell’ultimo imperatore romano orientale di lingua e cultura latine: Giustiniano I. Imperatore che nella sua riforma amministrativa abolì le diocesi romane (istituite da Diocleziano) ma riconfermò la Pentarchia.

I primi scismi[modifica | modifica wikitesto]

Il Grande Scisma non era il primo scisma fra l’Oriente e l’Occidente; vi furono infatti oltre due secoli di divisioni nel primo millennio della Chiesa:

  • Dal 343 al 398, la Chiesa era divisa sull’Arianesimo, strenuamente combattuto in Oriente da sant’Atanasio e in Occidente dal Papato.
  • Nel 404 sorse una nuova controversia, quando l’imperatore d’oriente Arcadio depose il patriarca di Costantinopoli Giovanni Crisostomo, supportato dal patriarcato romano. Il papa presto ruppe la comunione con i patriarcati orientali, in quanto avevano accettato la deposizione di Giovanni Crisostomo: questa divisione fu risanata solo nel 415, quando i patriarchi orientali riconobbero retroattivamente la legittimità di tale patriarca.
  • Un altro conflitto sorse quando, nel 482, l’imperatore d’oriente Zenone emanò un editto conosciuto come l’Henotikon, che cercava di riconciliare le differenze fra i monofisiti (che credevano che Gesù avesse la sola natura divina) con la dottrina riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa di Stato (per la quale Gesù Cristo aveva due nature: umana e divina). L’editto, comunque, ricevette la condanna dei patriarchi di Alessandria e di Antiochia e di papa Felice III; nel 484, Acacio, patriarca di Costantinopoli che sollecitò Zenone alla pubblicazione dell’editto, fu scomunicato. Lo scisma terminò nel 519 – oltre 30 anni dopo – quando l’Imperatore d’oriente Giustino I riconobbe la scomunica di Acacio.
  • Un’altra grave rottura si ebbe dall’863 all’867, con il patriarca Fozio.

Lo strappo di Fozio[modifica | modifica wikitesto]

 

Ignazio I con alcuni monaci

Il vescovo di Costantinopoli Ignazio I nell’857 rifiutò la comunione a Bardas, un uomo che si era macchiato d’incesto, che era però zio dell’imperatore Michele III, detto l’Ubriacone: questo fatto servì da pretesto all’imperatore per deporre Ignazio (il quale secondo alcuni si sarebbe in realtà dimesso, mentre secondo altri tuttavia non aveva intenzione di abdicare) e nominare Fozio patriarca al suo posto.

Fozio era uomo di vasta cultura, esegeta esperto di patristica, avviato a una vita laica da docente di filosofia e teologia e da uomo di stato, che, grazie alle sue abilità (e forse alla sua parentela con la famiglia dell’imperatore), raggiunse presto posizioni di alto prestigio. Ma, all’epoca della destituzione di Ignazio, Fozio era ancora laico: ciononostante la notte di Natale dell’857 vide la nomina a patriarca di Fozio, dopo una carriera religiosa di soli sei giorni (peraltro in rispetto dell’ordine dei differenti gradi della gerarchia fissato dalla Chiesa).

Papa Niccolò I intervenne in merito, indicendo un sinodo nell’863 in Laterano, che dichiarò la deposizione di Ignazio illegittima e la scomunica di Fozio se questi avesse insistito nella sua usurpazione del seggio patriarcale. Fozio però rispose a sua volta con una scomunica contro il papa nell’867 e con una lettera enciclica a tutti i vescovi orientali, nella quale spiegava alcuni punti della divergenza con la Chiesa latina. In particolare, era nei seguenti punti che quest’ultima era accusata di prendere le distanze dalla retta fede della Chiesa orientale: l’aggiunta del filioque al Credo (questione che avrebbe assunto grande importanza nei secoli successivi), il celibato dei preti, la proibizione per i preti di amministrare la Cresima, il digiuno del sabato, l’inizio della Quaresima il Mercoledì delle ceneri.

Ma in quello stesso anno, l’867, un evento mutò radicalmente la situazione: Michele III venne assassinato e il trono passò a Basilio I il Macedone. Basilio fece un’epurazione dei sostenitori del suo predecessore, fra i quali anche Fozio, reintegrando al suo posto il vecchio vescovo Ignazio: questa decisione fu ratificata dal Concilio di Costantinopoli dell’869. Fozio fu costretto all’esilio in un monastero sul Bosforo, da dove rientrò, dopo alcuni anni, alla corte costantinopolitana nella carica di insegnante di uno dei figli dell’imperatore.

 

Il patriarca Fozio I, seduto sul suo trono patriarcale, ripresso dalle cronache di Giovanni Skylitzes

Alla morte di Ignazio nell’877, Fozio fu rinominato patriarca di Costantinopoli per la sua grande popolarità tra i fedeli. Lo stesso papa Giovanni VIII, rispetto al predecessore, ebbe una positiva opinione di Fozio. Al Concilio di Costantinopoli dell’879-880, Fozio ottenne la revoca delle deliberazioni del precedente Concilio dell’869 e reiterò i punti di disaccordo con Roma. Nella medesima sede egli inoltre dichiarò che la Bulgaria, dove nell’865 il cristianesimo era stato dichiarato religione di Stato, facesse parte della giurisdizione del patriarcato di Costantinopoli.

Papa Giovanni VIII lo scomunicò prontamente, ma questo atto non ebbe altri effetti oltre a causare un altro scisma fra la Chiesa occidentale e le Chiese orientali. Nell’886, il nuovo imperatore Leone VI il Filosofo depose Fozio sulla base di accuse pretestuose per favorire la nomina del fratello, Stefano: anche questa procedura, decisamente irregolare, fu bollata da una scomunica da parte di papa Stefano V. Fozio morì 11 anni dopo, nell’897, in un monastero in Armenia. Fu poi proclamato santo dalla Chiesa ortodossa.

Lo scisma rientrò con il patriarca Antonio II, ma ormai nelle chiese d’oriente si era determinato e radicato un forte sentimento “anti-romano”, che accusava Roma di essersi allontanata dalla “retta fede” nei punti indicati da Fozio: tale percezione giocherà un ruolo fondamentale poco più di un secolo più tardi, in occasione del Grande Scisma.

Il Grande Scisma[modifica | modifica wikitesto]

Verso lo Scisma[modifica | modifica wikitesto]

Quando Michele I Cerulario, uomo dotato di una personalità tempestosa e rivoltosa, divenne patriarca di Costantinopoli nell’anno 1043, diede inizio a una campagna contro quelle che riteneva le innovazioni della chiesa latina, accusata di aver deviato dalla “retta fede”, prendendo voce in capitolo nella discussione teologica sulla natura dello Spirito Santo, nata a causa dell’inserimento (occidentale) del Filioque nel Credo niceno. Bisanzio e Roma erano già di fatto divise, anche se non ancora formalmente, in quanto forte era la richiesta di autonomia dalla Chiesa centrale. A Bisanzio cresceva la consapevolezza e le convinzione che Roma andava degenerandosi a causa dell’alleanza con i Normanni e con l’Impero Tedesco, mentre Bisanzio, nuova Roma, si fece depositaria delle vere e autentiche tradizioni ecclesiastiche, della vita e della fede religiosa, conservatesi intatte.

I motivi che scatenarono il Grande Scisma includevano dunque:

  • come già affermato, l’inserimento del Filioque nel Credo niceno nell’ambito della Chiesa latina, atto definito non canonico dalla Chiesa orientale, anche perché in violazione allo specifico comando del Concilio di Efeso (secondo gli ortodossi il Credo può essere cambiato solo per consenso conciliare). La controversia circa il Filioque sembra essersi originata nella Spagna Visigota del VI secolo, laddove l’eresia ariana era particolarmente diffusa: gli ariani affermavano che la prima e la seconda persona della Trinità non sono coeterne ed uguali. Per rafforzare la teologia tradizionale, il clero spagnolo introdusse arbitrariamente il Filioque nel Credo niceno (“Credo nello Spirito Santo, […] che procede dal Padre e dal Figlio [Filioque, appunto], e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato”): all’Oriente tale inserzione parve alterare non solo il credo universale, ma anche la dottrina ufficiale della Trinità, creando una irrazionale “doppia paternità” dello Spirito Santo.
  • dispute sopra il primato universale di giurisdizione del papa, ossia se il Vescovo di Roma dovesse essere considerato un’autorità superiore a quella degli altri patriarchi. Tutti i cinque patriarchi della Chiesa concordavano sul fatto che il Vescovo di Roma dovesse ricevere onori più elevati degli altri[senza fonte], ma non era chiaro se e in che modo al papa spettasse una vera autorità di giurisdizione sugli altri quattro e quanto ampia potesse essere tale autorità. La prassi precedente, del resto, aveva riconosciuto al papa un primato d’onore ma non di vera e propria giurisdizione: inoltre tale primato d’onore non era accettato sulla base della dottrina tradizionale affermatasi in Occidente, che vede il papa come legittimo successore di san Pietro e, pertanto, investito di autorità su tutta la Chiesa per divina disposizione, ma semplicemente perché era il vescovo della capitale dell’Impero romano.
  • dispute circa quale Chiesa avesse giurisdizione nei Balcani.
  • la designazione del patriarca di Costantinopoli come “ecumenico”, cioè “universale” (587), attributo che Roma riconosceva solo ai patriarcati fondati da uno degli apostoli e che, quindi, non poteva riguardare tale città, la cui sede vescovile risaliva storicamente ai secoli successivi all’epoca apostolica.
  • il concetto di cesaropapismo, un modo per mantenere unite in qualche modo le autorità politiche e religiose, che si erano separate molto tempo prima, quando la capitale dell’Impero venne spostata da Roma a Costantinopoli. Vi sono ora controversie su quanto tale cosiddetto “cesaropapismo” esistesse effettivamente o quanto invece fosse frutto dell’invenzione degli storici occidentali, alcuni secoli dopo.
  • la perdita di influenza dei patriarchi di Antiochia, di Gerusalemme e di Alessandria conseguente alla crescita dell’Islam, fatto che portò le politiche interne alla Chiesa ad essere viste sempre più come un dualismo Roma – Costantinopoli.
  • certe norme liturgiche occidentali che l’Oriente cristiano interpretava come innovazioni: un esempio ne sia l’uso del pane azzimo per l’Eucaristia, assente nella tradizione della Chiesa delle origini.

Nella rottura dei rapporti tra Chiesa e Normanni (1053), nacque l’idea di realizzare un esercito formato dall’unione militare tra tedeschi e bizantini in funzione anti – normanna. Questo esercito fu guidato da Argiro, figlio di Meles, che nel 1009, con la protezione tedesca e papale, aveva combattuto contro l’esercito bizantino. A Bisanzio Michele Cerulario non era disponibile ad aiutare Argiro in funzione anti – normanna, per l’odio personale che aveva nei suoi confronti, ricordando le vicende del padre. Per questo cominciò a guidare una campagna anti – latina di dimensioni molto più grandi di quella portata avanti da Fozio nell’863-869. Nonostante questo, Argiro portò avanti la sua campagna, sostenuto dall’Imperatore bizantino.

Michele Cerulario non si arrese e cominciò una campagna di diffamazione contro Roma: rimise all’ordine del giorno il problema del Filioque, del rito ecclesiastico, del celibato del clero, dell’uso del pane azimo, del digiuno del sabato. Inoltre, fece chiudere le Chiese latine in Oriente e compì diversi atti vandalici anche contro le particole consacrate. Il portavoce e il braccio del patriarca Michele era Leone di Okrid, il quale scrisse una lettera al vescovo di Trani (in realtà il vero destinatario era il papa), nella quale obbligava Roma ad adeguarsi a Bisanzio e ai suoi riti, ripudiando i riti occidentali contrari a quelli greci. Questa lettera fu trasmessa nelle mani del tempestoso e sanguigno Umberto di Silva Candida, consigliere del papa, che rispose a tono, accusando la Chiesa orientale di ben 90 eresie, suscitando una violenta reazione da parte del patriarca Michele.

16 luglio 1054: lo Scisma si consuma[modifica | modifica wikitesto]

 

Il cardinale Umberto di Silva Candida

Nel 1054 papa Leone IX inviò a Costantinopoli Umberto di Silva Candida per tentare di risolvere questa situazione critica, ma la visita terminò nel peggior modo: il 16 luglio 1054, il cardinale Umberto depositò sull’altare di Santa Sofia una bolla di scomunica contro il patriarca Michele Cerulario e i suoi sostenitori, designandoli come simoniaciereticinicolaitici: atto che però venne inteso come scomunica pure della Chiesa bizantina. A questo atto Cerulario rispose in modo analogo ritenendo doveroso scomunicare Umberto di Silva Candida e gli altri legati papali, cosa che fece appena otto giorni dopo, il 24 luglio.

Ai fatti concreti del 1054, però, dobbiamo accostare anche le valutazioni storiche a questi fatti che non coincidono con la valutazione giuridica. Ne possiamo ricavare principalmente due:

  1. Lo scisma, per così dire, nacque nel 1054 ed in quest’anno avvennero i fatti più determinanti. Esso, però, non fu necessariamente avvertito nella sua gravità dagli stessi contemporanei, ma fu visibile soltanto una-due generazioni più tardi.
  2. Lo stesso aspetto giuridico, che ha un suo valore, sembra non essere così chiaro. Infatti, papa Leone IX, quando fu scritta e proclamata la bolla di scomunica da Umberto da Silva Candida, era già morto. Noi sappiamo che, alla morte di un papa, automaticamente vengono sospese tutte le deleghe che il papa stesso aveva concesso. La delegazione, allora, aveva ancora lo stesso potere di agire? La scomunica non avrebbe, quindi, valore giuridico, ma piuttosto è un’illegittima amplificazione del risentimento personale di Umberto verso il patriarca Michele, sebbene, attraverso di essa, si colga il problema centrale della questione.

Le Chiese, inoltre, attraverso i loro rappresentanti ufficiali, si anatemizzarono l’una l’altra: si separarono così la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, ognuna delle quali rivendicava per sé il titolo di “Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica” e di custode dell’Ortodossia cristiana. Sebbene la comunione non fosse definitivamente e completamente spezzata fino all’invasione ottomana di Costantinopoli nel 1453, la frattura fondamentale, pur con alcune brevi parentesi (es. Concilio di Firenze), non si è più risanata.

Al tempo delle reciproche scomuniche, papa Leone IX era morto: per cui, l’autorità del cardinale Umberto, quale legato pontificio, era già venuta meno, e per questo motivo non avrebbe potuto scomunicare il patriarca Cerulario. Ragione per cui Cerulario, in effetti, non scomunicò papa Leone, ma soltanto i legati. Inoltre, nessun Concilio considerato generale od ecumenico da una delle due Chiese ha mai scomunicato l’altra. Tuttavia, la frattura non fu mai sanata.[4]

Riconciliazione[modifica | modifica wikitesto]

Un evento storico di grande rilevanza ebbe luogo il 5 gennaio 1964, quando il patriarca Atenagora I e papa Paolo VI si incontrarono a Gerusalemme: il loro “abbraccio di pace” e la loro dichiarazione di riconciliazione furono il primo atto ufficiale congiunto delle due chiese dallo scisma del 1054. La Dichiarazione comune cattolico-ortodossa del 1965 fu letta contemporaneamente il 7 dicembre 1965 in un incontro pubblico nell’ambito del Concilio Ecumenico Vaticano II a Roma e in occasione di una cerimonia speciale a Costantinopoli: precisò che lo scambio di scomuniche del 1054 era fra le persone interessate e non fra le Chiese, e che tali censure non intendevano rompere la comunione ecclesiastica fra le Sedi apostoliche di Roma e Costantinopoli. Questi grandi eventi non posero fine al Grande Scisma tra le due Chiese, ma senz’altro mostrarono il desiderio di una maggiore riconciliazione fra Oriente e Occidente.

Le visite reciproche, senza precedenti, del papa e del patriarca di Costantinopoli sono il risultato dell’avvenuta eliminazione di molti ostacoli storici, che ha portato a una ripresa del dialogo fra i due “polmoni” della Cristianità, per la prima volta dopo 900 anni: questi eventi storici sono altri importanti segni di speranza nella strada di risoluzione della separazione tra i cristiani.

Il 27 novembre 2004, per “promuovere l’unità dei Cristiani”papa Giovanni Paolo II restituì parte delle reliquie dei patriarchi Giovanni Crisostomo e Gregorio Nazianzeno a Costantinopoli. I resti di Giovanni Crisostomo furono presi come bottino di guerra da Costantinopoli dai Crociati nel 1204, e molti ritengono che anche le spoglie di Gregorio Nazianzeno abbiano subito la medesima sorte, anche se la Santa Sede sostiene che le ossa del secondo santo furono portate a Roma da monaci bizantini nell’VIII secolo.

Il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, insieme con altri capi delle Chiese autocefale orientali, ha presenziato ai funerali di papa Giovanni Paolo II, l’8 aprile 2005. Questa fu la prima occasione dopo molti secoli nella quale un patriarca ortodosso ha assistito ai funerali di un papa, ed è considerata da molti un serio segno della ripresa del dialogo verso la riconciliazione.

Nel corso del suo viaggio pastorale in Turchia, il 30 novembre 2006, papa Benedetto XVI ha incontrato il patriarca Bartolomeo I, firmando una dichiarazione congiunta[5] e ribadendo la necessità del dialogo fra le due Chiese, che però incontra ancora difficoltà in relazione alle Chiese cattoliche orientali, che le Chiese ortodosse ritengono “traditrici”.

Il 12 febbraio 2016 papa Francesco e il patriarca Cirillo di Mosca e di tutta la Russia, capo della Chiesa ortodossa russa, si sono incontrati a L’Avana, il primo incontro tra queste due Chiese dopo il Concilio di Firenze. Insieme hanno formulato una dichiarazione di 30 punti, con un appello congiunto per la fine della persecuzione dei cristiani in Medio Oriente e alle guerre nella regione, e con la speranza di contribuire al ristabilimento dell’unità dei cristiani tra le due chiese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cambridge History of Christianity, volume 1, 2006, page 418
  2. ^ B. Harrison, Papal Authority at the Earliest Councils in This Rock, volume 2, numero 1 del 1991
  3. ^ Non dobbiamo dimenticare che, al tempo, i Papi firmavano ancora i loro documenti con l’anno di regno dell’imperatore di Costantinopoli, segno del loro tradizionale legame con l’ecumene ecclesiastico e politico romano.[senza fonte]
  4. ^ August FranzenBreve Storia della Chiesa, Queriniana, 2005.
  5. ^ dichiarazione congiunta Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio Azzara, Il papato nel Medioevo, Bologna, Il mulino, 2006, ISBN 88-15-11367-3SBN IT\ICCU\UBO\3090966.
  • Eamon Duffy, La grande storia dei papi : santi, peccatori, vicari di Cristo, Milano, Mondadori, 2001, ISBN 88-04-49052-7SBN IT\ICCU\TO0\0956146.
  • Karl August Fink, Chiesa e papato nel Medioevo, Bologna, Il mulino, 1987, ISBN 88-15-01481-0SBN IT\ICCU\UMC\1000550.
  • Charles Diehl, Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey, 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
  • Angold, Michael. Byzantium, The Bridge from Antiquity to the Middle Ages. New York, St. Martin’s Press, 2001. ISBN 0-312-28429-2.
  • Bréhier, Vie et mort de Byzance. Paris, Albin Michel. 1946 et 1969 (édition utilisée dans le présent article).
  • Bryce, James. The Holy Roman Empire. Wildside Press. Original 1886. Réimprimé à partir d’une version numérique, sans date de parution, ISBN 1434455300.
  • Cheynet, Jean-Claude (dir.). Le Monde byzantin, tome II, L’Empire byzantin (641-1204). Paris, Presses universitaires de France, 2007. ISBN 978-2-13-052007-8.
  • Haldon, John. Byzantium, A History. Stroud, Tempus Publishing, 2005, ISBN 0-7524-3472-1. (Voir en particulier le chapitre 7, “Church, State and Belief”, pp. 197–230)
  • Jenkins, Romilly. Byzantium, The Imperial Centuries, 610-1071. New York, Barnes and Noble, 1966 and 1993. ISBN 1-56619-176-9.
  • Jones, A.H.M. The Later Roman Empire, 284-602, A social, economic and administrative Survey. 2 vols. Baltimore (Maryland), Johns Hopkins University Press, 1964. ISBN 0-8018-3285-3 (the set).
  • Kazhdan, A.P. (ed.). The Oxford Dictionary of Byzantium. 3 vols. New York, Oxford, Oxford University Press, 1991. ISBN 0-19-504652-8.
  • Mango, Cyril. The Oxford History of Byzantium. New York, Oxford University Press, 2002. ISBN 0-19-814098-3.
  • Norwich, John Julius. Byzantium, vol. 1 The Early Centuries & vol. 2 The Apogee. New York, Alfred A. Knopf, 1994. ISBN 0-394-53779-3.
  • Oman, Charles W.C. The Byzantine Empire, Yardley (Penns.), Westholme, 2008 (reprint of the first edition 1892). ISBN 978-1-59416-079-0.
  • Ostrogorsky, Georges. Histoire de l’État byzantin. Paris, Payot, Première édition 1956. Présente édition 1983. ISBN 2-228-07061-0.
  • Treadgold, Warren. A History of the Byzantine State and Society. Stanford (California), Stanford University Press, 1997. ISBN 0-8047-2630-2.
  • Hussey, J.M. The Orthodox Church in the Byzantine Empire. Oxford, Oxford University Press, First ed. 1986. Present ed. 2010. ISBN 978-0-19-958276-1.
  • Jones, A.H.M. Constantine and the Conversion of Europe. Toronto, University of Toronto Press, 1978. ISBN 0-8020-6369-1

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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MENTRE SATANA VUOLE AFFIDARE LE NAZIONI ALLA CREATURA,NOI CRISTIANI INVECE AFFIDIAMO TUTTE LE NAZIONI AL NOSTRO CARO E AMATO SIGNORE GESU’.GESU’ DISTRUGGI LE OPERE DI SATANA.NOI CRISTIANI FIGLI/E TUOI,AFFIDIAMO TUTTE LE NAZIONI,CON TUTTI I LORO ABITANTI A TE SIGNOR GESU’,E TI CHIEDIAMO LA SALVEZZA DELLE LORO ANIME,AMEN.

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Ecco come Bergoglio farà e fa arrabbiare il Signore dei Cieli e della Terra,l’Iddio Onnipotente.Invocate Gesù,e scamperete dall’ira di Dio…VOI DITE:VOGLIAMO ADEMPIERE I VOTI CHE ABBIAMO FATTI, OFFRENDO PROFUMI ALLA REGINA DEL CIELO E FACENDOLE DELLE LIBAZIONI.E io vi ho mandato tutti i miei servitori, i profeti; ve li ho mandati del continuo, fin dal mattino, a dirvi: DEH NON FATE QUESTA COSA ABOMINEVOLE CHE IO ODIO.

Ecco come Bergoglio farà e fa arrabbiare il Signore dei Cieli e della Terra,l’Iddio Onnipotente.Invocate Gesù,e scamperete dall’ira di Dio…VOI DITE:VOGLIAMO ADEMPIERE I VOTI CHE ABBIAMO FATTI, OFFRENDO PROFUMI ALLA REGINA DEL CIELO E FACENDOLE DELLE LIBAZIONI.E io vi ho mandato tutti i miei servitori, i profeti; ve li ho mandati del continuo, fin dal mattino, a dirvi: DEH NON FATE QUESTA COSA ABOMINEVOLE CHE IO ODIO;ma essi non hanno ubbidito, non han prestato orecchio,non si sono stornati dalla loro MALVAGITA’, non han cessato d´offrir profumi ad altri dèi;perciò il mio furore, la mia ira si son riversati, e han divampato nelle città.Geremia – 44:1 La parola che fu rivolta a Geremia in questi termini, riguardo a tutti i Giudei che dimoravano nel paese di Egitto, che dimoravano a Migdol, a Tahpanes, a Nof e nel paese di Pathros: 2 Così parla l´Eterno degli eserciti l´Iddio d´Israele: Voi avete veduto tutto il male che io ho fatto venire sopra Gerusalemme e sopra tutte le città di Giuda; ed ecco, oggi sono una desolazione e non v´è chi abiti in esse, 3 a motivo della malvagità che hanno commessa per provocarmi ad ira, andando a far profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avevate mai conosciuti.
4 E io vi ho mandato tutti i miei servitori, i profeti; ve li ho mandati del continuo, fin dal mattino, a dirvi: – Deh, non fate questa cosa abominevole che io odio; – 5 ma essi non hanno ubbidito, non han prestato orecchio, non si sono stornati dalla loro malvagità, non han cessato d´offrir profumi ad altri dèi; 6 perciò il mio furore, la mia ira si son riversati, e han divampato nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, che son ridotte deserte e desolate, come oggi si vede.
7 E ora così parla l´Eterno, l´Iddio degli eserciti, l´Iddio d´Israele: Perché commettete questo gran male contro voi stessi, tanto da farvi sterminare dal mezzo di Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, sì che non rimanga di voi alcun residuo? 8 Perché provocarmi ad ira con l´opera delle vostre mani, facendo profumi ad altri dèi nel paese d´Egitto dove siete venuti a dimorare? Così vi farete sterminare e sarete abbandonati alla maledizione e all´obbrobrio fra tutte le nazioni della terra.
9 Avete voi dimenticato le malvagità dei vostri padri, le malvagità dei re di Giuda, le malvagità delle loro mogli, le malvagità vostre e le malvagità commesse dalle vostre mogli nel paese di Giuda e per le vie di Gerusalemme? 10 Fino ad oggi, non v´è stata contrizione da parte loro, non hanno avuto timore, non hanno camminato secondo la mia legge e secondo i miei statuti, che io avevo messo dinanzi a voi e dinanzi ai vostri padri.
11 Perciò così parla l´Eterno degli eserciti, l´Iddio d´Israele: Ecco io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male, e per distruggere tutto Giuda.
12 E prenderò i superstiti di Giuda che si sono ostinati a venire nel paese d´Egitto per dimorarvi, e saranno tutti consumati; cadranno nel paese d´Egitto; saranno consumati dalla spada e dalla fame, dal più piccolo al più grande; periranno per la spada e per la fame, e saranno abbandonati alla esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all´obbrobrio.
13 E punirò quelli che dimorano nel paese d´Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, con la fame e con la peste; 14 e nessuno si salverà o scamperà dei superstiti di Giuda che son venuti a stare nel paese d´Egitto colla speranza di tornare poi nel paese di Giuda, ove desiderano rientrare per dimorarvi; essi, ad eccezione di alcuni fuggiaschi, non vi ritorneranno.
15 Allora tutti gli uomini i quali sapevano che le loro mogli offrivan profumi ad altri dèi, tutte le donne che si trovavan quivi, riunite in gran numero e tutto il popolo che dimorava nel paese d´Egitto a Pathros, risposero a Geremia, dicendo: 16 “Quanto alla parola che ci hai detta nel nome dell´Eterno, noi non ti ubbidiremo, 17 ma vogliamo mettere interamente ad effetto tutto quello che la nostra bocca ha espresso: offrir profumi alla regina del cielo, farle delle libazioni, come già abbiam fatto noi, i nostri padri, i nostri re, i nostri capi, nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme; e avevamo allora abbondanza di pane, stavamo bene e non sentivamo alcun male; 18 ma da che abbiam cessato d´offrir profumi alla regina del cielo e di farle delle libazioni, abbiamo avuto mancanza d´ogni cosa, e siamo stati consumati dalla spada e dalla fame.
19 E quando offriamo profumi alla regina del cielo e le facciamo delle libazioni, è egli senza il consenso dei nostri mariti che le facciamo delle focacce a sua immagine e le offriamo delle libazioni?” 20 E Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini, alle donne e a tutto il popolo che gli aveva risposto a quel modo, e disse: 21 “Non sono forse i profumi che avete offerti nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i vostri capi e il popolo del paese, quelli che l´Eterno ha ricordato e che gli son tornati in mente? 22 L´Eterno non l´ha più potuto sopportare, a motivo della malvagità delle vostre azioni, e a motivo delle abominazioni che avete commesse; perciò il vostro paese è stato abbandonato alla devastazione, alla desolazione e alla maledizione, senza che vi sia più chi l´abiti, come si vede al dì d´oggi.
23 Perché voi avete offerto que´ profumi e avete peccato contro l´Eterno e non avete ubbidito alla voce dell´Eterno e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi statuti e le sue testimonianze, perciò v´è avvenuto questo male che oggi si vede”.
24 Poi Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: “Ascoltate la parola dell´Eterno, o voi tutti di Giuda, che siete nel paese d´Egitto! 25 Così parla l´Eterno degli eserciti, l´Iddio d´Israele: Voi e le vostre mogli lo dite con la vostra bocca e lo mettete ad effetto con le vostre mani; voi dite: – Vogliamo adempiere i voti che abbiamo fatti, offrendo profumi alla regina del cielo e facendole delle libazioni.
– Sì, voi adempite i vostri voti; sì, voi mandate ad effetto i vostri voti; 26 perciò ascoltate la parola dell´Eterno, o voi tutti di Giuda, che dimorate nel paese d´Egitto! Ecco, io lo giuro per il mio gran nome, dice l´Eterno; in tutto il paese d´Egitto il mio nome non sarà più invocato dalla bocca d´alcun uomo di Giuda che dica: – Il Signore, l´Eterno, vive! – 27 Ecco, io vigilo su loro per il loro male, e non per il loro bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d´Egitto saranno consumati dalla spada e dalla fame, finché non siano interamente scomparsi.
28 E quelli che saranno scampati dalla spada ritorneranno dal paese d´Egitto nel paese di Giuda in ben piccolo numero; e tutto il rimanente di Giuda, quelli che son venuti nel paese d´Egitto per dimorarvi, riconosceranno qual è la parola che sussiste, la mia o la loro.
29 E questo vi sarà per segno dice l´Eterno, che io vi punirò in questo luogo, affinché riconosciate che le mie parole contro di voi saranno del tutto messe ad effetto, per il vostro male: 30 così parla l´Eterno: – Ecco, io darò Faraone Hofra, re d´Egitto, in mano de´ suoi nemici, in mano di quelli che cercano la sua vita, come ho dato Sedekia, re di Giuda, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, suo nemico, che cercava la vita di lui”.
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Quando l’empio muore il popolo festeggia.Proverbi 11:10 Quando i giusti prosperano, la città gioisce; quando muoiono gli empi sono grida di esultanza.

L’apostolo Paolo affida al Giudizio di Dio, Alessandro il ramaio. 2 Timoteo 4:4 Alessandro, il ramaio, mi ha fatto del male assai.Il Signore gli renderà secondo le sue opere.OPPRIMERE I FIGLI/E DI DIO,E’ MOLTO PERICOLOSO,E SI FA UNA BRUTTA FINE,SE NON CI SI RAVVEDE.

IL SIGNORE GESU’ COMBATTE PER NOI,PER I SUOI FIGLI/E.Isaia 49:25b io combatterò con chi combatte teco, e salverò i tuoi figliuoli.26 E farò mangiare ai tuoi oppressori la loro propria carne, e s’inebrieranno col loro proprio sangue, come col mosto; e ogni carne riconoscerà che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe.OPPRIMERE I FIGLI/E DI DIO,E’ MOLTO PERICOLOSO,E SI FA UNA BRUTTA FINE,SE NON CI SI RAVVEDE.Isaia 64:4 Mai s’era inteso, mai orecchio avea sentito dire, mai occhio avea veduto che un altro Dio, fuori di te, agisse a pro di quegli che spera in lui.
Isaia 49:25b io combatterò con chi combatte teco, e salverò i tuoi figliuoli.26 E farò mangiare ai tuoi oppressori la loro propria carne, e s’inebrieranno col loro proprio sangue, come col mosto; e ogni carne riconoscerà che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe.

OPPRIMERE I FIGLI/E DI DIO,E’ MOLTO PERICOLOSO,E SI FA UNA BRUTTA FINE,SE NON CI SI RAVVEDE.Daniele 6:23 Allora il re fu ricolmo di gioia, e ordinò che Daniele fosse tratto fuori dalla fossa; e Daniele fu tratto fuori dalla fossa, e non si trovò su di lui lesione di sorta, perché s’era confidato nel suo Dio.24 E per ordine del re furon menati quegli uomini che aveano accusato Daniele, e furon gettati nella fossa de’ leoni, essi, i loro figliuoli e le loro mogli; e non erano ancora giunti in fondo alla fossa, che i leoni furon loro addosso, e fiaccaron loro tutte le ossa.
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